REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - La ricostruzione non può più aspettare. Senza Champions, con il rischio, affidato alla finale di Coppa Italia, di dover iniziare la nuova stagione già il prossimo 28 luglio, a 67 giorni dal fischio finale del campionato, la Roma non può non iniziare a guardare il futuro. Ieri, un lungo discorso di Montali alla squadra (toni d
PROGETTO - Tante novità da introdurre e poco tempo a disposizione. Il lavoro della nuova Roma, nata sull'asse DiBenedetto-Baldini-Sabatini, non può più aspettare. Un progetto, va chiarito, a cui non si potrà chiedere di portare immediatamente la Roma nel gotha europeo: per "competere per lo scudetto tutti gli anni", come disse il businessman americano nel giorno della firma con Unicredit, la squadra dovrà attendere almeno un paio d'anni di assestamento, indispensabili per rinnovare - se non rifondare - una delle squadre più vecchie del campionato. I soldi per il mercato sono già pronti: circa 35 milioni arriveranno da un prestito di Unicredit, da dividere in almeno 8 acquisti. Un campione (due al massimo in caso di cessioni illustri), poi 4-5 buoni giocatori (possibilmente entro i 23 anni) con cui puntellare l'undici titolare e qualche giovanissimo. C'è da capire chi resta e chi parte, però: via ai colloqui, a cominciare da De Rossi, con cui chiarire volontà di rinnovo del contratto e aspettative. Poi, Vucinic e gli altri: tranne Totti, sono tutti cedibili.
ALLENATORE - La scelta più importante, quella che non può più attendere, è l'allenatore. Identikit già definito: un uomo di campo, un allenatore che alleni la squadra, non un manager o un gestore di uomini. Un tecnico che faccia giocare la squadra e che porti, soprattutto, idee. Ritratto che rappresenta perfettamente André Villas Boas, giovanissimo (33 anni) tecnico rivelazione del Porto, seguito anche dalla Juve. Baldini attende una risposta definitiva dopo la finale di Europa League in cui il Porto sfiderà il Braga. Intanto, però, sonda altre strade non semplici: Ancelotti, Deschamps, Klopp, Benitez, Van Gaal. Non Capello e non Wenger, invece: gestori, non allenatori, a cui non si potrebbe chiedere di pazientare per avere una squadra vincente. E neanche allenatori italiani: Mazzarri, Gasperini o Delio Rossi (che paga soprattutto il radicato passato laziale) sono già fuori concorso. Qualche chance la conserva Montella."Ma se mi chiedessero di restare - ha detto ieri - dovrei prima dire la mia". L'allenatore non ha nessuna voglia di buttare un anno cominciando senza la fiducia del suo team di lavoro. Meglio, in quel caso, ripartire con la Samp dalla serie B: i contatti sono iniziati una decina di giorni fa e proseguiranno nelle prossime ore.
TEAM DIRIGENZIALE - La nuova era americana, nata di fatto lo scorso 14 aprile a Boston, dovrà attendere ancora il parere dell'autorità garante per poter sbocciare ufficialmente. All'inizio di giugno, verosimilmente entro il 3, DiBenedetto sarà presidente: il lavoro di pianificazione però non può attendere quella data. In questa settimana Sabatini dovrebbe prendere posto e scrivania a Trigoria e iniziare i colloqui con la squadra: l'apripista per l'arrivo di Baldini, in mano a cui DiBenedetto ha affidato il piano sportivo. Il general manager della nazionale inglese, dopo un colloquio con uno dei legali italiani dello studio Tonucci che assiste il gruppo statunitense, la scorsa settimana ha comunicato ufficialmente sia alla Football Association che a Fabio Capello la sua volontà di assumere l'incarico di direttore generale della nuova Roma. Ancora incerto il "quando" del matrimonio: DiBenedetto spinge per averlo con sé alla presentazione ufficiale del nuovo team dirigenziale, a inizio giugno. Ipotesi praticabile, nonostante Capello vorrebbe che aspettasse la qualificazione aritmetica della nazionale di Sua Maestà agli Europei. A conti fatti, quella dirigenziale sembra l'unica squadra quasi al completo: oltre alla definizione del ruolo di Montali, in settimana sono attese le conferme di Peruzzi (coordinerà i rapporti tra squadra e direttivo) e Fenucci (il dg del Lecce dovrebbe essere il responsabile amministrativo). Poi, Sensibile: "A Roma non andrei a fare il semplice osservatore, ma qualcosa di più accanto a Sabatini", spiega il ds del Novara. Una nuova conferma per la Roma che nasce.