Baby Roma, gara stregata

31/03/2011 alle 11:01.

CORSPORT (F.M. SPLENDORE) - Un Olimpico da sogno per una fina­le giovanile che regala spettacolo in campo e scrive il nome della Fiorentina nell’albo d’oro della Coppa Italia Primavera 2011 lasciando tanto amaro in bocca alla Roma di Alberto De Rossi, che alla fine riceve l’abbraccio di Montella, rimasto legatissimo al settore gio­vanile. Ieri sera erano in 15.000 a fare da cor­nice a questa finale. Atmosfera delle grandi serate e di una notte da grandi.

DOPPIA CHIAVE - La squadra viola comincia meglio della Roma, la chiave della suprema­zia territoriale espressa dalla formazione di Buso è nel dinamismo della coppia davanti alla difesa: Salifu e Taddei, infatti, sono par­si in avvio più incisivi di Viviani e , i dirimpettai giallorossi monopasso. Perché Roma e sono scese in campo in maniera speculare, con il . L’altra let­tura necessaria per capire il match è tutta nella sfida dell’estro tra Pettinari e Carraro. Se il primo è parso svuotato e a tratti fuori contesto, l’altro invece ha determinato. E’ possibile che la squadra giallorossa abbia pa­gato un tributo all’emozione, visto il calore del suo pubblico: i primi quindici minuti, so­no stati regalati alla , senza che i viola facessero poi molto sul piano della fina­lizzazione, al di là di un colpo di testa perico­loso dopo quattro minuti, di Seferovic. E’ Ca­prari a svegliare la Roma al 16', con un boli­de da 25 metri finito fuori di un soffio. Ed è Ciciretti a dare la sensazione che il risveglio sia pieno, quando arpiona di una re­spinta di Seculin e Masi salva sulla linea. Ma al 28' arriva il gol viola: Sabelli dormicchia, Carraro va dentro costringendo Frascatore a rischiare il rigore, poi il gioiellino di Buso la­scia a Seferovic il cui sinistro di piatto, dalla corta distanza, sorprende Pigliacelli.

REAZIONE GIALLOROSSA E KO VIOLA - La Roma rientra in campo e crede nella rimonta. Vi­viani dopo quattro minuti anticipa Taddei e scarica il deviato da Camporese alle spalle di Seculin. La squadra giallorossa co­mincia ad avvolgere quella viola, ma è Car­raro a mangiarsi il 2-1 clamorosamente, di testa, a due passi da Pigliacelli. E’ quasi il se­gnale dello scherzo che il destino sta tirando alla Roma portando la in paradi­so. Piccini fa la sua fascia e mette dentro que­sta palla poco oltre la trequarti, il giro della sfera è incredibile e la corsa finisce in rete al­le spalle di Pigliacelli: una palla avvelenata. La Roma ci mette un finale veemente che pe­rò non porta a nulla, E il grande rimpianto giallorosso diventa beffa quando arriva il 3-1 firmato da Carraro su rigore per fallo di Amendola ai danni di Matos. Tripudio viola: il secondo trofeo dell’era Della Valle arriva ancora dal settore giovanile: due anni fa lo scudetto Allievi, ora la Coppa Italia Primave­ra. E il ds Corvino, in tribuna, sorride: è an­che il suo trionfo.