REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - La Roma torna a mostrare i propri limiti, il vizietto della rimonta subita, fermandosi ancora una volta sul più bello quando la vittoria sembrava a un passo. Ma la delusione si mescola alla rabbia. Perché Adriano, atteso in mattinata a Trigoria per la visita di controllo alla spalla operata, non si è presentato. Scatenando qualcosa di più di un disappunto
CASO ADRIANO - L'atteggiamento di Adriano, divenuto "indifendibile" per il club, costringerà il club a provvedimenti seri. Alcune clausole sul contratto consentirebbero la rescissione per comportamenti non professionali (e nell'ultimo periodo il dossier preparato dalla Roma in questo senso si è arricchito notevolmente). Considerata inoltre l'assenza di proposte ufficiali - ma anche di discorsi accennati - con altre squadre, la rescissione unilaterale resta l'unica ipotesi percorribile. Anche se contrattualmente questa soluzione rischia di trovare difficoltà di applicazione, per questo la Roma studierà la soluzione migliore anche dal punto di vista dell'immagine.
Ma resta la certezza di un addio ormai inevitabile, come conferma indirettamente il direttore operativo Montali: "Adriano non si è presentato a fare la visita, abbiamo fatto tanto per questo giocatore e da questo punto di vista saremo molto duri. Faremo l'interesse della Roma. A gennaio c'erano delle possibilità ma si fatta una scelta per tutelare l'Adriano uomo. Certo che oggi il suo atteggiamento è indifendibile". Al futuro prossimo la parola finale su una vicenda che, dopo le smentite di facciata delle ultime settimane, inizia ad assumere i contorni del grottesco.
"PROBLEMA DI GAMBE" - Ma l'ennesimo "caso" Adriano della stagione, non deve nascondere la giornata romanista. Una giornata che lascia il segno anche nell'umore di Montella. Che, dopo le prime crepe di ieri, sancisce la frattura definitiva con la gestione Ranieri: "La Roma ha subito 24 gol nell'ultima mezzora. Non è un fatto mentale o di modulo. Si è visto un calo da parte della squadra ed è tutto abbastanza evidente", la sua accusa diretta alla preparazione atletica dell'ormai ex tecnico.
Montella però non dispera per il futuro: "Noi dobbiamo alzare il ritmo e lo stiamo facendo. Si può intervenire sulle gambe e abbiamo bisogno di tempo. Sono fiducioso". Montali guarda oltre e critica l'atteggiamento di alcuni singoli come Menez e Vucinic, poco propensi, secondo il direttore operativo, a mettersi al servizio della squadra: "Su questo sta lavorando Montella. Loro devono imparare a giocare come Eto'o e Milito nell'Inter l'anno scorso". Esempi illustri, ma che potrebbero risultare indigesti ai due attaccanti giallorossi.
Intanto, si è fermato ancora Pizarro: a fine primo tempo, il cileno ha riportato un trauma distorsivo al ginocchio destro, quello per cui aveva trascorso tre settimane di cure in Cile tra dicembre e gennaio. Domani gli esami per appurare l'entità del guaio (ma ha lasciato lo stadio sulle proprie gambe). Montella spera di riaverlo a breve: "Nel secondo tempo ci è mancato molto perché è bravo ad impostare i ritmi. E' un giocatore che sa dare i tempi e qualità". Ma, per giustificare l'ennesimo black out della Roma, l'attenuante Pizarro non basta più.