Simplicio, il sorriso interminabile

21/01/2011 alle 09:47.

IL ROMANISTA (V. META) - Se solo un paio di mesi fa gli avessero detto che nel giro di quattro giorni sarebbe diventato l’eroe di Roma, probabilmente Fabio Simplicio si sarebbe messo a ridere. Prima il tiro deviato da Pellegrino che ha permesso ai giallorossi di tornare da Siena con tre punti, poi il gol che ha consegnato alla Roma il quarto derby consecutivo.

IL ROMANISTA (V. META) - 
Se solo un paio di mesi fa gli avessero detto che nel giro di quattro giorni sarebbe diventato l’eroe di Roma, probabilmente Fabio Simplicio si sarebbe messo a ridere. Prima il tiro deviato da Pellegrino che ha permesso ai giallorossi di tornare da Siena con tre punti, poi il gol che ha consegnato alla Roma il quarto derby consecutivo. «È da quando sono arrivato che penso a questa partita», diceva nel dopo-gara, in faccia un sorriso impossibile da mandare via. La notte magica del brasiliano è stata un concentrato di emozioni che difficilmente dimenticherà: gli abbracci dei compagni, l’urlo dell’Olimpico, una à in festa. Era questo il gol che aspettava e che ha voluto dedicare alla sua famiglia in Brasile, anche se un pensiero è andato anche ai suoi connazionali vittime dell’alluvione che ha colpito il paese la scorsa settimana. Una gioia come quella del derby, d’altra parte, è talmente grande da poter arrivare a tutti. Il day after dell’eroe Simplicio risuona ancora degli echi di gloria: a dispetto del cielo grigio, il brasiliano è un distributore automatico di sorrisi. Esauriti i festeggiamenti con i compagni, restano però ben vividi i fotogrammi della sua notte perfetta.

L’inserimento con cui è andato a ricevere palla da Menez al limite dell’area, la caparbietà nel vincere un contrasto e liberarsi per il tiro e infine quel che sembrava non dover mai raggiungere la porta e che invece alla fine è andato a morire nell’angolino alla sinistra di Berni. Tre secondi in cui tutto lo stadio ha trattenuto il respiro, prima di esplodere in un’esultanza che sapeva tanto di liberazione. Simplicio è corso verso la curva per ricevere l’abbraccio della sua gente, il primo a raggiungerlo è stato Marco Borriello, che ha fatto ciò che più o meno tutti i tifosi avrebbero desiderato fare in quel momento stampandogli un grosso bacio sulla guancia sinistra. I festeggiamenti sono continuati al fischio finale, in campo, negli spogliatoi e poi anche davanti alle telecamere in zona mista, dove è andato in scena un divertente siparietto con Leonardo. Il tecnico dell’Inter, in collegamento da San Siro dove la sua squadra aveva appena superato 3-2 il Cesena, ha voluto salutare e fare i complimenti al giallorosso.«Certo che sei proprio vecchio, per ricordarti di aver giocato contro di me», ha scherzato Leo. Complimenti che a Simplicio hanno fatto particolarmente piacere, dal momento che ha un’alta stima del tecnico nerazzurro, tanto in termini professionali quanto dal punto di vista umano. E pensare che la sua prima stagione in giallorosso era cominciata fra mille difficoltà, problemi fisici che ne avevano compromesso l’avvio di campionato al punto che in à c’era già chi parlava di lui come di un oggetto misterioso e metteva in dubbio l’opportunità del suo acquisto.

Cattiverie che Simplicio si è lasciato scivolare addosso per poi rispondere colpo su colpo: quattordici presenze in campionato, un gol contro la all’Olimpico, altri due a Verona contro il Chievo, quindi il capolavoro in Coppa Italia. Rinunciare a lui per Ranieri rischia di diventare difficile: «Lavorerò per provare a giocare spesso» diceva il diretto interessato, gli occhi fissi sul monitor che rimandava le immagini del suo show. No, chiedergli di smettere di sorridere non è proprio possibile.