IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Quattro derby consecutivi vinti: no, i laziali non sono su scherzi a parte (tanto per citare uno striscione a loro caro di qualche anno fa). E la realtà.
E la realtà dice che dal 6 dicembre dello scorso anno la Roma, tra campionato e coppa Italia, ha sempre vinto contro la Lazio. Ieri lultimo successo, un 2-1 in Coppa Italia che fa volare i giallorossi ai quarti, dove tra una settimana li attende la Juventus. Ci si penserà. Prima è meglio godersi per qualche ora lennesimo derby conquistato, con quel sottofondo Non vincete mai, che ha fatto da colonna sonora a una notte da romanisti veri. Una notte sofferta ma che, alla fine, ha visto soltanto una festa, quella romanista, rappresentata dalla meravigliosa corsa di De Rossi senza maglia sotto la Sud ben oltre il novantesimo con quel 4 mostrato a più non posso. Unesultanza da raccontare negli anni a venire, con Daniele Pradè che, a bordo campo, guardava Daniele, pronto poi ad accoglierlo nellabbraccio più bello. Quello di tutti i romanisti.
Ranieri dà fiducia ad Adriano e lascia in panchina sia Menez che Vucinic, schierando un 4-3-1-2 con Simplicio a ridosso dellImperatore e di Borriello. A destra Cassetti non ce la fa, tocca a Burdisso con Rosi in panchina. La Lazio parte in attacco e al primo minuto un errato disimpegno di Julio Sergio (in coabitazione con Riise) fa vivere momenti di terrore ai tifosi giallorossi, ma Ledesma non ne approfitta. Al 4 Adriano, dopo uno scontro fortuito con Ledesma cade male e Vucinic inizia a scaldarsi, ma dopo qualche secondo il brasiliano si rialza e torna in campo, anche se poi sarà costretto ad indossare un tutore. Cinque minuti più tardi il primo tiro in porta: dal vertice dellarea Zarate cerca di sorprendere Julio Sergio, ma la sua conclusione finisce di poco a lato. La Lazio preme e al 15 è Riise ,dopo un pallone perso a centrocampo da De Rossi, ad anticipare Kozak, appostato nei pressi della porta giallorossa. Tre minuti più tardi Julio Sergio blocca a terra dopo che Gonzalez, su angolo battuto da Zarate aveva colpito di testa. La partita non è bella e al 18 si innervosisce anche dopo che Radu, sotto la tribuna Tevere, nel tentativo di anticipare Burdisso lo colpisce con un calcio in faccia. Al 22 miracolo di Julio Sergio che distinto respinge un tiro di Kozak, rapido ad anticipare Juan. Al 30 cartellino giallo per De Rossi, in netto ritardo su Gonzalez. Al 45 ancora Lazio, con Hernanes che tira una punizione da 30 metri ma Julio Sergio è ancora bravo a bloccare. Il numero 27, fino a quel momento tra i migliori, sbaglia luscita allo scadere, ma Kozak non ne approfitta e Juan spazza.
Nel secondo tempo Ranieri cambia: fuori Adriano e Greco, dentro Vucinic e Menez. E dopo 30 secondi il francese si fa vedere con unaccelerazione delle sue, interrotta da Radu con un fallo. Al 52 rigore per la Roma: Riise crossa in area, Liechsteiner la tocca col braccio, sul dischetto va Borriello che sotto la Sud di sinistro spiazza Berni. E il quattordicesimo gol per lui in stagione, primo in Coppa Italia, secondo alla Lazio da quando indossa la maglia della Roma. Passano poco più di 5 minuti e la partita torna in parità: Juan atterra Zarate in area, rigore. Sul dischetto va Hernanes e segna. Si ricomincia. Al 70 primo tiro in porta della Roma: Borriello ci prova dal limite dellarea, ma il suo sinistro è debole e sfila alla destra di Berni. Al 77 Roma di nuovo in vantaggio: grande azione di Menez, il pallone al limite dellarea rimbalza sui giocatori della Lazio ma Simplicio, che aveva seguito lazione, è bravo a rubare il pallone a Radu e a tirare di destro. Gol, Sud di nuovo in delirio. Due minuti dopo ci prova Floccari che scatta sul filo del fuorigioco e con una girata al volo calcia a lato. All81 si fa vedere Vucinic di destro, ma Berni devia in angolo. All88 Julio Sergio esce male, ma Mexes è bravissimo a salvare sulla linea. Altro brivido al 90 quando Bresciano tira dal limite dellarea e sfiora il palo. Elultima occasione, poi è solo Grazie Roma. Con i giocatori che, tutti insieme, corrono e volano sotto la Sud. Ed è uno spettacolo, anche perché laziali che vanno via inneggiando a Simeone, neo allenatore del Catania. Ormai gli è rimasto solo quello.