Se proprio volete crederci, la storia è iniziata sabato sera all’Allianz Arena e non si è ancora conclusa, perché fa comodo ai protagonisti mischiare sofferenza autentica (quella dei cileni) al divertimento (dei giocatori), esistenze da fame e vite a cinque stelle.

Dunque, il Gomez tedesco di padre spagnolo, pagato 30 milioni e retribuito con quattro annui, sabato torna a segnare in campionato dopo 245 giorni e racconta che la motivazione gli è spuntata quando ha scoperto un omonimo fra gli sventurati minatori. L’attaccante del Bayern è da applausi per la tripletta all’Hannover, ma non è merito del fallo di mano sul secondo centro o del fuorigioco di Thomas Müller sul cross del terzo. Oppure dei dieci infortuni che hanno costretto Louis Van Gaal a riproporlo titolare. No, la spinta è arrivata dal Cile. E il Mario Gomez di laggiù, subito informato, ha ricambiato i complimenti e ha promesso una visita in Germania. Mah.

Favori e Bosman due Probabilmente l’amuleto sarà usato in impegni più duri di quello di stasera con il Cluj, pur secondo a quota tre insieme con la Roma. Il Bayern, a punteggio pieno, non èmai stato sconfitto da avversarie romene e anche senza almeno cinque titolari ha nei piedi il match ball per la virtuale qualificazione. Nello stesso tempo, dopo aver steso il Basilea, può recar favori ai giallorossi togliendo spazio a una concorrente per l’altra promozione. «Se sistemiamo in fretta la pratica Champions, possiamo dedicarci alla rimonta in Bundesliga. Dobbiamo rosicchiare più punti possibili alla concorrenza prima della sosta, così le rivali dovranno stare a dieta durante le feste», dice Karl Heinz Rummenigge. I suoi sono a 10 lunghezze dalla coppia di testa Dortmund-Mainz.

L’amministratore delegato torna poi sull’eterna lite con la federazione olandese, causata dagli infortuni a Robben (al Mondiale) e a Van Bommel, la settimana scorsa: «Siamo pronti anche a una disputa legale che duri anni, ma la spunteremo. E la sentenza farà clamore come quella del caso Bosman», ha spiegato al quotidiano olandese De Telegraaf.

Cluj italiano Dei tre italiani del Cluj, colui che ha più possibilità di tastare il campo sembra Roberto De Zerbi, autore di due reti nelle ultime due uscite. Più defilati Felice Piccolo e Ferdinando Sforzini. L’esonero di Andrea Mandorlini prima dell’avvio della Champions League non ha migliorato troppo la situazione: il Cluj è undicesimo in campionato. E il Bayern in Europa ha vinto le ultime 5 gare interne. Ancor prima dell’aiuto degli ignari minatori.