Mancino, esploso a Genova, conquistò Leonardo

01/09/2010 alle 10:17.

IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - Quando Marco Borriello veniva alla luce nel quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio l’Italia di Bearzot e Zoff, Paolo Rossi e, soprattutto, Bruno Conti pareggiava 1-1 col Perù la seconda gara del girone iniziale dei Mondiali di Spagna ’82, che poi avrebbe trionfalmente chiuso da Campione del Mondo. Anzi, quel 18 giugno proprio Brunetto nostro segnava un gran gol di sinistro ai peruviani. In casa Borriello nessuno poteva immaginare che anche il neonato Marco un giorno si sarebbe fatto strada nel mondo del calcio

Per non parlare del rosso e del blu, aggiungiamo noi, due colori che insieme videro Riva trionfare con la maglia del Cagliari e Borriello affermarsi definitivamente con addosso quella del nel 2007-08. In quel campionato segnò 19 reti piazzandosi al terzo posto della classifica marcatori dietro a Del Piero (21 gol) e Trezeguet (20). Memorabile, soprattutto ora che è arrivato in giallorosso, la doppietta segnata il 13 gennaio all’Olimpico contro la Lazio che consentì al di espugnare il campo biancoceleste dopo quasi cinquant’anni. Grazie all’ottima annata in Liguria conquistò la sua prima convocazione in nazionale e i giudizi favorevoli di un altro grande bomber del passato, Roberto Pruzzo, mito delle tifoserie del e della Roma,

ovvero delle squadre che hanno rilanciato la carriera dell’attaccante napoletano (la prima) e che potrebbero definitivamente consacrarlo tra i cannonieri del nostro calcio (la seconda). «Borriello ha una gran tecnica e una grande fisicità, che lo fa essere molto potente. Ha un buon fiuto del gol ed è un attaccante che fa reparto da solo, perché lui la palla se la va a cercare, non l’aspetta». Insomma, per i grandi bomber del passato il neo giallorosso è davvero un attaccante speciale, sicuramente di quelli in grado di far innamorare l’Olimpico, anche perché è uno di quelli che in campo danno sempre tutto. Fondamentale, però, è farlo sentire importante e giocare per lui.

 

Proprio come accadde in quella splendida stagione genoana, nella quale divenne il valore aggiunto della squadra. Se invece si sente messo da parte rischia di cadere in depressione e una volta chiamato in campo

può non trovare gli stimoli giusti. Alla Roma, o meglio ad una partita contro la Roma, si lega poi la vicenda più triste della sua carriera. Quella di tre mesi per doping dovuta alla positività riscontrata nelle analisi successive a Milan- Roma dell’11 novembre 2006. Lo trovarono positivo al prednisone e al prednisolone


ma lui non ammise mai di aver assunto volontariamente il cortisone in essi contenuto e per questo chiese le controanalisi. «Se mi fossi dichiarato colpevole mi avrebbero dato solo un mese di , ma sarei


stato male per tutta la vita - dichiarò in seguito - preferii andare a giudizio». Fu squalificato dal gennaio 2007 al marzo dello stesso anno. «Da quella vicenda ho imparato a diffidare di tutti ed oggi non mi faccio più sciogliere neanche il polase nel bicchiere» chiosò. A quei tempi Borriello era fidanzato con Belen Rodriguez, la bella argentina che negli ultimi tempi ci ritroviamo un po’ dappertutto, ma la storia di lì a poco finì, anche perché sulle riviste di gossip si parlò molto del loro privato per via di una pomata che lei avrebbe usato per

curare un fungo.

 

Calcisticamente cresciuto nelle giovanili del Milan, dove arrivò nel 1999 a quattordici anni, ha poi vestito le maglie di tante squadre, per far ritorno a Milanello dopo la stupenda annata col , che dal riscatto rossonero percepì 7 milioni e mezzo di euro più la comproprietà di Di Gennaro. Un infortunio al menisco lo

bloccò nel ritiro estivo e fu il preludio ad una stagione piena di guai, nella quale fu fermato anche da uno stiramento alla coscia (novembre 2008) e da un’operazione ad una cisti mio tendinea al flessore


(febbraio 2009). Nel 2009-10 è tornato in campo con la fiducia di Leonardo e alla fine, con 15 gol, è risultato il miglior marcatore milanista insieme a Ronaldinho. A Roma sogna di ripetere quel campionato col , vissuto tra la fiducia e il consenso generale. Se li ritroverà, nelle aree di rigore avversarie ne vedremo delle belle. Potete scommetterci.