E, inevitabilmente, tornano alla mente le mitiche trasferte dell’ultimo scudetto che resta un punto fermo della tifoseria: e non solo di quella giallorossa. Al San Nicola nel 2001 arrivarono in 28mila e una sola volta, dopo quella stagione meravigliosa, i tifosi della Roma al seguito della squadra toccarono quota 15.000: era il 2007 ma si trattava di una finale di coppa Italia a San Siro e contro l’Inter. Bari non è collegata come Milano e l’ex squadra di Cassano non è la capolista, ma i giallorossi che sabato andranno a Bari rischiano di superare quella trasferta che riportò a Roma il «porta ombrelli» tricolore.

Un entusiasmo alimentato dalla prima ufficiale del tridente delle meraviglie, quel Totti-Toni-Vucinic che non è secondo a nessuno al mondo. I numeri parlano chiaro, la potenza di fuoco dei tre romanisti non ha eguali in Italia, ma anche in Europa. Sono 513 le reti all’attivo dei tre attaccanti a disposizione di Ranieri, mentre quelli di Mourinho si fermano a 426 (144 Eto’o, 162 Milito, 62 Pandev), per non parlare dell’attacco del Milan fermo a quota 421 (251 Inzaghi, 118 Ronaldinho, 52 Borriello). E allargando li discorso anche oltre i confini nazionali i romanisti sono ancora davanti. le due corazzate spagnole Real e Barcellona stanno molto indietro: 456 i blaugrana e 431 le merengues.

Entusiasmo giustificato quindi, comunque vada a finire con l’augurio, anche ufficiale, che si tratti di un pomeriggio di sport: una scampagnata fuori porta che magari consenta ai giallorossi di riportare a Roma tre punti fondamentali per questa volata scudetto. «Sono felice di sapere che oltre 15mila tifosi giallorossi seguiranno la squadra nella trasferta di Bari - ha detto ieri il sindaco di Roma Gianni Alemanno - gara impegnativa e importante nella lotta per lo scudetto. Rivolgo a tutti l'auspicio che quella di sabato sia un evento festoso e gioioso e l'invito a che sia un modello da additare come esempio della civiltà e della correttezza dei tifosi romani». E così sarà, c’è da scommetterci.