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GASPORT (M. CECCHINI) - Conoscete il vocabolario del calcio moderno? Bene, allora non potete ignorare una formula composta da quattro parole: « situazioni da palla inattiva». Formula assai più aritmetica di quello che si possa supporre, tantè che la Roma ne ha fatto il proprio punto di forza per far riuscire la prova del nove ormai imminente. La prova del 9 Nove, come le vittorie consecutive che, battendo il Palermo, i giallorossi potrebbero centrare. Un record, che andrebbe a scalfire due analoghi precedenti spallettiani di qualche anno fa...
Per farlo Claudio Ranieri (che qualcuno giudicava superato) lavora ogni giorno anche su tutte le situazioni che possono nascere dai calci da fermo e i risultati si vedono.
Quota 20 Sui 38 gol segnati finora in serie A, infatti, ben 20 sono nati da palle inattive, piazzando la Roma al primo posto in questa speciale graduatoria. Lultimo esempio, daltronde, è vecchio solo di tre giorni, visto che la rete-partita realizzata da Vucinic a Firenze è nata proprio da un calcio dangolo. Intensità, tecnica, cura dei particolari: questo il segreto di un risultato del genere, il cui dettaglio recita: 10 gol nati da azioni da calcio dangolo, 5 da calci di rigore, 3 da punizione indiretta e 2 da punizione diretta. E allora sugli altari vanno giocatori come Pizarro, in grado di battere calci piazzati in modo perfetto, Totti e Riise, che sanno calciare da fermo come pochi e gente come De Rossi, Juan, Mexes e Burdisso, eccellenti nel gioco aereo.
Rischi Totti & Vucinic Con queste premesse, si capisce perché lo staff tecnico giallorosso tratti con estrema cautela la salute degli attaccanti. Vucinic oggi si sottoporrà ad esami alla coscia destra, così come ieri al capitano è stata risparmiata la partitella per non affaticare il tendine del ginocchio destro reduce da infiammazione. Lobiettivo, insomma, è quello di non forzarlo oltre il dovuto, anche perché in attesa che Toni ritorni, di lui cè sempre bisogno.
Cicinho saluta Assai meno, invece, ce nè di Cicinho, partito per il Brasile, dopo che Roma, San Paolo e lui stesso hanno fatto uno sforzo congiunto per rendere sopportabile il suo stipendio in patria ( il residuo è 900.000 euro). «Bentornato a casa», lo ha accolto il club che lo avrà in prestito fino a luglio. «Ma se la squadra andrà avanti in Libertadores spero di restare altri tre mesi». Impressioni? Non ci saranno problemi.