Totti: «I ragazzi diversamente abili? Tutti figli miei, mi emozionano»

24/02/2010 alle 07:46.

IL ROMANISTA (G. RICCI) - L'Ambasciatore Unicef per l’Italia, Francesco Totti è intervenuto sul suo blog personale in difesa dei bambini down. «Li vedo tutti i sabati, nel pomeriggio, alla mia scuola calcio. Per loro, solo per loro, faccio l’allenatore. Sono gli altri miei figli, il gruppo di ragazzi diversamente abili che – nel mio progetto che va avanti da quattro anni – giocano a pallone con successo. Come ho messo nel mio libro che ho dedicato proprio a loro, i bambini sono tutti uguali e quando giocano a pallone fanno “Ahò, passame la palla”. Quelli cosiddetti normali e quelli cosiddetti diversi, tanto che il progetto che li riguarda l’ho chiamato – con un po’ d’ironia che ci vuole sempre – “Diamo un calcio alla diversità”. Quando li alleno mi emoziono, mi commuovo: per vincere certe barriere può servire anche un pallone. Loro giocano e vincono la timidezza. La paura di essere considerati particolari, anche la rabbia dei trattamenti che i cosiddetti normali gli regalano, spesso anche senza volere. Li guardo, sto con loro e mi viene sempre in mente che noi pensiamo di doverli aiutare, i diversamenti abili, a muoversi, a capire molte cose. Invece alla fine scopriamo che sono loro ad insegnare tante cose a noi».

per vincere certe barriere può servire anche un pallone. Loro giocano e vincono la timidezza. La paura di essere considerati particolari, anche la rabbia dei trattamenti

che i cosiddetti normali gli regalano, spesso anche senza volere. Li guardo, sto con loro e mi viene sempre in mente che noi pensiamo di doverli aiutare, i diversamenti abili, a muoversi, a capire molte cose. Invece alla fine scopriamo

che sono loro ad insegnare tante cose a noi».



Intanto ieri il numero 10 ha continuato a fare fisioterapia associata a lavoro differenziato in palestra. Il lavaggio dell’articolazione del ginocchio , cui è stato sottoposto all’inizio della scorsa settimana per eliminare alcuni piccolissimi frammenti di cartilagine, allungherà di un po’ i tempi di recupero. Tuttavia permetterà al calciatore romanista più produttivo di tutti i tempi di poter giocare in tutta tranquillità e soprattutto libero da problemi. Quindi niente  e Milan, dopo il forfait già annunciato di domani con il Panathinaikos. Per rivedere in campo , a questo punto, passeranno altri venti giorni. Impossibile, almeno per ora, stabilire una data di rientro precisa.

Un pochino più rapidi, al contrario, dovrebbero essere i tempi di recupero che riguardano Luca Toni. Nella giornata di ieri, anche l’attaccante di Pavullo nel Frignano ha lavorato a parte in palestra. Però per lui l’uscita dal tunnel è già più vicina. Il gastrocnemio del polpaccio sinistro, che venerdì aveva suscitato un nuovo campanello d’allarme a causa di un tremolio - i medici lo giudicano normale nei casi di lesioni particolarmente serie – non ha più dato problemi. E soprattutto la fastidiosa sensazione di fine settimana è rimasta un episodio isolato. Sparita del tutto. A breve, forse già da questa mattina mentre i compagni di squadra prepareranno la partita con il Panathinaikos, Luca potrebbe tornare a lavorare sul campo. In modo differenziato, è chiaro. Se la trasferta di domenica a è troppo vicina per ipotizzare una convocazione del numero 30 giallorosso, questa potrebbe arrivare in occasione dell’anticipo casalingo col Milan del 6 marzo. Prima di tornare a fare del tutto affidamento su Toni, Ranieri vorrebbe infatti vederlo all’opera per qualche giorno insieme al resto del gruppo.