CORSPORT (P. TORRI) - Ceravamo tanti amati. Ci sembra il titolo perfetto per fotografare il momento di Brasile e brasiliani nella Capitale. Che, pure, da sempre è stata una città che ha avuto un feeling particolare con i giocatori che provengono dal Paese dove il calcio può vantare cinque titoli mondiali. Negli ultimi mesi si è parlato molto di sbrasilianizzare la Roma, troppi i brasiliani presenti nello spogliatoio di Trigoria al punto da formare un clan che poteva avere conseguenze negli equilibri dello spogliatoio. Ma più che questo, il problema ci sembra sia stato il rendimento dei sette vestiti di giallorosso. Sette, oltretutto, che per una buona metà sono i giocatori che possono vantare, Totti e De Rossi a parte, gli stipendi più alti, una colpa che diventa tale soprattutto quando le prestazioni sono allaltezza dellingaggio che gli viene garantito dalla società...
Anche gli infortuni, che di fatto hanno coinvolto tutti, hanno contribuito a questo disamore da parte della Roma giallorossa nei confronti dei brasiliani.
Le ultime vicende di Juan e Doni, sono lì a testimoniare di una crisi di rapporti che rischia, a fine stagione, di vederne molti di questi sette fare le valigie e salutare senza rimpianti. Ci sono oltre sei mesi di stagione per scoprire se il Brasile tornerà di moda da queste parti.
Artur
Da titolare ha fallito Verso laddio a giugno
Ha cominciato da titolare, ora è il quarto nella lista dei portieri giallorossi. Non ha convinto nelle partite giocate nel finale della passata stagione e allinizio di questa, dando spazio a tutti quelli, e non sono pochi, che non hanno ancora capito come mai la società nel mercato estivo non sia intervenuta per acquistare un portiere (Lobont a parte). In attesa di Doni, Spalletti lo aveva scelto ma Artur non è riuscito mai a dare sicurezza al reparto difensivo pagando probabilmente anche una certa desuetudine a giocare e avvalorando la tesi di tutti quelli che non sono mai riusciti a darsi una spiegazione dellarrivo di Artur e Loria in cambio di metà dei cartellini di Galloppa e Curci. Ora è praticamente impossibile che possa avere una nuova chance e per questa ragione è più che prevedibile che nella finestra di mercato di gennaio per lui si cercherà una squadra in grado di dargli un po di spazio, cosa peraltro che non sembra facilissima. In caso contrario, i saluti ci saranno a fine stagione quando gli scadrà il contratto.
Baptista
In giallorosso è riserva eppure resta in Nazionale
La bestia non sembra più tale. Anzi, è un giocatore finito sul banco degli imputati per un rendimento che non fa scopa con il suo ingaggio, roba da quasi 3 milioni netti a stagione. Eppure quando fu acquistato, fu salutato con entusiasmo da quasi tutto lambiente romanista. Dopo una prima stagione tra luci (derby, Bordeaux, Sampdoria, Torino) e ombre (soprattutto Arsenal, andata e ritorno), ci si aspettava che in questa stagione lex Real facesse quel salto di qualità che potesse garantire alla Roma fisico, gol, giocate. Non è stato così. Complici anche alcuni problemi fisici (ginocchio soprattutto) che ne hanno limitato la preparazione non consentendogli di giocare con quella continuità che è necessaria per arrivare al top della condizione fisica. E per un giocatore come Baptista stare al meglio è fondamentale per poter sfruttare le sue qualità. Ora, con Ranieri che sembra aver scelto definitivamente il quattro-quattro-due e considerando il brasiliano un attaccante, Baptista è la quarta scelta per il reparto offensivo dopo Totti, Vucinic e Menez. Eppure Dunga continua a convocarlo lasciando a casa, per esempio, Pato. Dovè lerrore?
Cicinho
Ha pagato gli infortuni Può andar via a gennaio
Quando è sbarcato a Roma, allaeroporto di Fiumicino si presentarono in centinaia per dargli il benvenuto, roba che non succedeva dai tempi di un certo Paulo Roberto Falcao. Unaccoglienza che non ha trovato riscontro poi nel calcio giocato. Prima le difficoltà di adattamento al nostro calcio, poi un nuovo stop per un grave infortunio al ginocchio (legamento crociato) che lo ha costretto a fermarsi proprio nel momento in cui sembrava essere entrato definitivamente nei meccanismi della squadra giallorossa. Il nuovo intervento al ginocchio lo ha bloccato per oltre sei mesi, solo da poche settimane è tornato a essere disponibile, ma la sua voglia di ritrovare la migliore condizione fisica deve fare i conti con limpossibilità o quasi di una continuità di partite che Ranieri in questo momento non può proprio garantirgli considerando che nel ruolo di esterno basso destro può contare anche su Motta e Cassetti. Può essere uno di quei giocatori che già nel mercato di gennaio potrebbe fare le valigie, sempre che si trovi un club che si accolli un ingaggio che non è da seconda scelta.
Doni
In rotta con lambiente Cerca la fiducia perduta
Tra i brasiliani giallorossi, in questo momento è limputato numero uno, ancora di più di Juan perché il portiere è comunque partito per rispondere alla convocazione per il Brasile. E prima di partire, non aveva preso per niente bene lesclusione dalla lista dei convocati per la trasferta di Milano contro lInter, una scelta fatta da Ranieri perché ha considerato Doni non recuperato fisicamente, mentre il portiere è convinto che sia stata una scelta tecnica. Il tutto ha voluto dire che adesso Doni non sembra più lindiscusso titolare tra i pali e alle prese con problemi ambientali che non saranno di facile soluzione. Al suo ritorno a Trigoria, per lui ci sarà da riconquistare una credibilità perduta, soprattutto una sua voglia di Roma rimessa in discussione nonostante nella passata stagione per sei mesi sia andato in campo con un buco nella cartilagine di un ginocchio che gli ha creato un mare di problemi le cui conseguenze sta pagando tuttora. Non è detto, a questo punto, che il suo futuro sia ancora nella Roma ed è uno di quei giocatori che a giugno potranno finire sul mercato.
Juan
Sotto accusa la fragilità mostrata in giallorosso
Basta ricordare quello che è accaduto negli ultimi giorni, per capire come in questo momento Juan tutto sia meno che nelle grazie di gran parte della tifoseria giallorossa. Colpevole di stare male, avendo garantito, da quando è sbarcato a Trigoria, poco più del cinquanta per cento delle presenze nelle partite ufficiali. E colpevole, secondo molti, di aver pensato più al Brasile che alla Roma, cosa tra laltro che proprio in queste settimane è stata confutata dai fatti con Juan al fianco del club giallorosso nel faccia a faccia con la federazione brasiliana. Certo, il problema degli infortuni è sotto gli occhi di tutti. Certo, lo stipendio che il difensore prende è da top player. Certo ci si deve aspettare di più da un giocatore che ha qualità decisamente sopra la media. Ma certo è pure che un giocatore come Juan, la Roma deve augurarsi di ritrovarlo con maggiore continuità. Ma al di là di qualsiasi altra considerazione, ora toccherà al giocatore cercare di riconquistare una piazza che oggi, se si facesse un sondaggio, voterebbe compatta per la sua cessione.
Julio Sergio
Lunica nota positiva nella colonia verdeoro
E leccezione che conferma la regola. Cioè lunico brasiliano giallorosso che in questo momento sia legittimato al sorriso. Da miglior terzo portiere del mondo come lo aveva definito Spalletti, a titolare, con merito peraltro vista la sua buonissima prova a San Siro contro lInter ( su tutto, una grande parata su Milito). Ha saputo attendere con grande pazienza il suo turno, quando ha avuto la sua chance è riuscito, sin qui, a sfruttarla nel miglior modo possibile. E un altro dei non pochi giocatori della rosa giallorossa che è in scadenza di contratto, ma oggi tutto fa ritenere che potrà rimanere ancora a Trigoria come del resto ha dichiarato lui stesso augurandosi di « rimanere sino al termine della carriera in maglia giallorossa, sto vivendo il momento migliore della mia storia professionale » . E molto probabile che alla ripresa del campionato, contro il Bari, allOlimpico, Ranieri continui a puntare su di lui nella convinzione che in questo momento sia lopzione migliore per un ruolo che nelle ultime due stagioni alla Roma ha dato più amarezze che gioie.
Taddei
In flessione costante Anche lui rischia il taglio
Dove è finito il Taddei a tutto campo, centrocampista, attaccante e pure difensore? E stato per due-tre stagioni uno degli elementi chiave della Roma di Spalletti, uno di quei giocatori che garantivano corsa, quantità e quando serviva pure qualità, ma da un paio di stagioni, complici una serie di infortuni, il vero Taddei è rimasto un ricordo. Sta faticando anche in questa stagione, pur non facendo mai mancare una dedizione alla causa che va comunque sottolineata e apprezzata. Non è detto, dopo cinque stagioni, arrivato a parametro zero dal Siena, che il suo futuro sia ancora da romanista. E uno di quei giocatori che il prossimo trenta giugno andrà in scadenza di contratto, al momento non si è ancora parlato del suo prolungamento. Tanto è vero che si stanno infittendo le voci di altre società che sarebbero pronte a prenderlo a parametro zero, a partire dalla Fiorentina di Cesare Prandelli. Toccherà a Taddei, da qui alla fine della stagione, provare a convincere la società e la piazza romanista che sarà ancora il caso di puntare su di lui.