GASPORT (S. BOLDRINI) - Francesco Totti vuole il Mondiale. Non lo dice, ma lo pensa. Lo vuole per due motivi: perchè avverte il fascino di un Mondiale in Africa e perchè, dopo i guai fisici degli ultimi anni, sarebbe una rivincita personale. La strada è però lunga, con tre problemi da affrontare: il primo è la salute. Il motore di Totti è potente e fragile...
Quando sta bene, Totti fa la differenza: la partita contro il Napoli è l'ultimo esempio. Ma il secondo goal di domenica è il simbolo del Totti moderno, un capolavoro costato una "pizzicata" ad un menisco, quello del ginocchio destro operato nel 2008 per la ricostruzione del legamento crociato anteriore. Ieri stava meglio e potrebbe giocare contro il Milan: la visita di oggi al prof Mariani servirà per fare il punto.
Se ad aprile Totti starà bene, la sua candidatura sarà automatica. Ma non sarà invece automatica la convocazione. Per richiamare Totti bisogna preparare il terreno con i giocatori che hanno conquistato la qualificazione. Totti non vuole apparire come un usurpatore. MA poi c'è Lippi, al quale spetta l'ultima parola. I due sono in ottimi rapporti, il CT ha detto pubblicamente di considerare chiuso il capitolo Totti. Ma se lui ad aprile scoppierà di salute, cosa fara Lippi?