LA REPUBBLICA - Claudio Ranieri si aspettava conferme dalla trasferta a Basilea, primo impegno della fase a gironi di Europa League, dopo i segnali di risveglio (anche se parziali) intravisti a Siena. Ecco perché è comprensibile la sua delusione dopo la sconfitta (0-2) sul campo svizzero, al termine di una prova infarcita di amnesie difensive, imprecisioni in varie zone del campo ed errori.
Il tecnico romanista schiera una formazione più offensiva rispetto a Siena, con la coppia d'attacco Totti-Baptista e Menez alle loro spalle, ma dopo una decina di minuti il Basilea sblocca la gara: un pasticcio in disimpegno al limite fra De Rossi e Pizarro consente a Carlitos di scaricare un destro chirurgico che non dà scampo a Julio Sergio. La reazione giallorossa è immediata e fa ben sperare, specie quando da fermo Totti colpisce la faccia superiore della traversa. Ma il capitano sarà pericoloso solo su calci piazzati e i compagni anziché concludere in porta cercano dribbling di troppo e finezze improbabili. E già sul finire di tempo la Roma si smarrisce, rischiando di capitolare di nuovo.
Neppure l'ingresso di Guberti per Menez a inizio ripresa, poi quelli di Tonetto e Vucinic riescono a scuotere la squadra, al Basilea basta difendersi con ordine e ripartire. E nel finale, con i giallorossi sbilanciati, proprio un contropiede di Almenares (difesa romanista impreparata) fa esplodere lo stadio elvetico per una vittoria insperata. Totti e compagno dovranno ritrovarsi al più presto: incombe la sfida con la Fiorentina.