LAROMA24.IT – E' ancora il giorno di Francesco Totti. Continua infatti la celebrazione del capitano della Roma dopo la fantastica doppietta del derby e l'innovativa esultanza con selfie. Gli attestati di stima verso il simbolo giallorosso continuano a tener banco, così come il mercato che sta entrando sempre più nel vivo.
La trattativa 'Destro' rimane sempre al centro dell'attenzione degli esperti di calciomercato, ma anche la situazione di Maicon, completamente fuori forma, invita alla riflessione gli addetti ai lavori che si interrogano se sia necessario un sostituto addirittura a gennaio. In vista di Palermo intanto la Roma ritrova Strootman, che nel derby ha evidenziato un ottimo stato di forma.
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Hi-Press è l’appuntamento fisso all’interno del nostro portale che fornisce la possibilità di districarsi al meglio nella rassegna stampa quotidiana. Come per gli highlights di una partita che in pochi minuti riassumono il ‘best of’ dei 90′, allo stesso modo vengono riproposti gli spunti salienti della carta stampata.
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IL MESSAGGERO - Ugo Trani: Il primo piano piace, la foto di gruppo meno.Totti,con i suoi 2 gol nel derby, copre in parte i difetti attuali della Roma. Che dopo 18 partite, va ricordato, ha solo 1 punto in meno di un anno fa (40/41) e soprattutto si è avvicinata alla Juve (ora meno 3, nel gennaio 2014 meno 8): la corsa scudetto, dunque, rimane apertissima. Pur restando in scia della capolista, i giallorossi faticano però a essere gli stessi del campionato scorso. Nelle prestazioni più che nei risultati. L’inquadratura è chiara. Come immagine danno l’idea di essere meno squadra. Ecco che incidono le prodezze del singolo. Le giocate del capitano contro la Lazio, il colpo di testa di Astori al Friuli contro l’Udinese e la girata volante di Nainggolan a Marassi contro il Genoa.Tenendo fuori l’aspetto psicologico, ogni caso andrebbe valutato singolarmente (ci pensa Garcia, dedicando tempo e spazio), è la questione tecnica a meritare l’approfondimento. La flessione colpisce i singoli e di conseguenza danneggia il collettivo: fisicamente sono troppi i giocatori non al top della condizione atletica.
IL TEMPO - Adriano Serafini: Il mercato della Roma gira intorno alla partenza di Mattia Destro, sempre più affascinato dall’incessante corte del Milan. Nonostante sia stata smentita la notizia che vedeva l’attaccante di Ascoli in procinto di prendere casa all’ombra del Duomo, la trattativa è tutt’altro che ferma. La Roma continua a chiedere circa 20 milioni per il cartellino, è pronta ad accettare la formula del prestito oneroso con riscatto obbligatorio, ma senza inserimenti nell’operazione di contropartite (El Shaarawy o Pazzini). Ci prova anche la Fiorentina, destinazione però non gradita a Destro che lasciando la Roma punta anche a guadagnare di più. Ma prima di liberarlo serve un sostituto e Sabatini, supportato da Garcia, sta valutando la possibilità di puntellare l’attacco con un esterno che possa giocare insieme a Totti. Tra i tanti profili sondati in estate (Konoplyanka e Lens per esempio) c’è sempre la possibilità che esca un nome nuovo dal cilindro.
CORSERA - Gianluca Piacentini: A volte solo la faccia non basta. Quella di Maicon, nello specifico, solo a guardarla ti mette soggezione, ma se poi non è supportata da una condizione atletica accettabile serve a poco. La gara contro l’Udinese, in cui Rudi Garcia era stato costretto a sostituirlo nel finale perché aveva esaurito la benzina, poteva essere interpretata come un incidente di percorso. Quella con la Lazio ha fatto scattare l’allarme. Se il tecnico francese non fosse stato costretto a bruciare due sostituzioni nell’intervallo è lecito presumere che Maicon non avrebbe finito il derby, tanto era in difficoltà con Felipe Anderson e Candreva. Le condizioni del brasiliano, che ad ottobre ha prolungato fino al 2016 il suo contratto, sono il punto interrogativo più grosso su cui allenatore e società devono confrontarsi. Che serva un nuovo titolare per la fascia destra è certo, ma il dubbio è: si può aspettare la fine del campionato o ce n’è bisogno già a gennaio?
GASPORT - Massimo Cecchini/Alessandro Catapano: Cartolina dall’Olimpico al calcio italiano (e allo sport internazionale, con vista sul sogno olimpico 2024): non siamo cambiati. Sugli spalti e dintorni continuiamo a essere brutti, sporchi e cattivi. E neppure poco, visto che la Digos ieri — in relazione a Roma-Lazio — ha usato termini come «guerriglia» e «criminalità», alla luce dei cinque feriti, dieci fermati e quattro arresti (due romanisti, tra cui A.F. di 24 anni, e due laziali: C.D.D. di 32 e C.J. di 24 anni) e dei sequestri di materiale pericoloso, tra cui un ordigno che conteneva 55 grammi di polvere nera e 50 bulloni («poteva uccidere»). Nell’auto del giallorosso A.F. rinvenuti 25 bastoni, 6 molotov, un martello, 18 bombe carta e un coltello, mentre i due laziali avevano un fumogeno e uno spray urticante (il primo) e un fumogeno e un petardo (il secondo).
GASPORT - Davide Stoppini: Da quel 18 dicembre 2005 sono passati più di 9 anni,anche se per arrivare a dieci ce ne vuole ancora un po’. Esattamente come lo spazio ideale che galleggia in campo tra il 9 (centravanti) ed il 10 (fantasista), quel limbo di eterno in cui si è sempre mosso Francesco Totti. Un po’ trequartista, un po’ falso «nueve», un po’ centravanti. Proprio come ha giocato (e deciso) il derby con la Lazio e come giocherà sabato prossimo, a Palermo. E proprio come lo inventò Luciano Spalletti quel 18 dicembre di 9 anni fa, quando a Genova (contro la S a m p ) per necessità si affidò a Totti come punta centrale. «Avvicinare Francesco all’area di rigore è un po’ come mettere la volpe vicina al pollaio, trova sempre il modo di creare terrore», disse Spalletti. E Garcia ora che farà?