SKY SPORT - Luciano Spalletti è stato intervistato dall'emittente satellitare a margine dell'inaugurazione del ristorante Fashion FoodBaller di Firenze, gestito proprio dal tecnico di Certaldo assieme a Dario Dainelli ed Alberto Gilardino. L'allenatore della Roma ha risposto così alle domande riguardo la sua nuova avventura nella Capitale.
"Sono un amico di quelli che hanno lavorato su quest'idea. Mi fa piacere, è un'idea nobile che rende onore al bello del calcio: il bello è molto dentro il calcio, bisogna riuscire a portarlo in superficie e noi si tenta di dare un contributo. Ci sarà un palchetto, aperto sul calcio internazionale".
Ha reso di nuovo bella la Roma. C'è stata rivoluzione?
"Rivoluzione no, la cosa fondamentale è il materiale e la qualità che ci sono nella Roma. C'è un grande direttore sportivo, che ha saputo creare una buona squadra: purtroppo poi a volte si passano momenti in cui le cose non si riesce a farle trasparire, ma se non c'è qualità diventa difficile".
Rimpianto per non essere stato chiamato prima?
"Si può mettere il buono in superficie, non pensiamo a queste cose qui perché non si sa mai. Ho avuto la complicità di tante persone per lavorare, e lo abbiamo fatto bene perchè abbiamo potuto far vedere le capacità di questi calciatori. Il lavoro è ancora lungo, siamo soltanto all'inizio e ci sono altre cose che dobbiamo conoscere: dobbiamo essere seri, professionali e lavorare sui dettagli perchè questi ragazzi hanno ancora più qualità".
Il derby le mancava? Quali i ricordi? Cosa significa?
"C'è una partita importante, per la nostra classifica, per i nostri tifosi, per la nostra città e il calcio tutto. I nostri avversari faranno come noi, si prepareranno benissimo: davanti a me ci sarà un allenatore tra quelli che stimo più di tutti. Pioli è bravo, lo dicono i calciatori che ha allenato. Speriamo sia una bella partita, che faccia divertire il pubblico, che renda onore al valore di questi due club, e di questa città. Mi mancava il calcio italiano in generale: la nostra tattica, la nostra qualità, la nostra attenzione propositiva che portiamo dentro le partite è una cosa che ci catturano dall'estero. Io andando fuori mi sono accorto che c'è molta aspettativa da chi ha fatto la scuola di allenatori in Italia. Basti guardare cosa stanno facendo gli italiani all'estero..."
Invitato Totti?
"No, al momento no perché gli è nato il terzo figlio. E' in un momento in cui deve rimanere a casa e lavorare con la famiglia, fare il suo lavoro da papà: altrimenti lo avrei invitato volentieri. Sono sicuro che in futuro verrà, io ho un bel rapporto con lui e vorrei averlo anche in futuro. Poi ci sono momenti in cui si è presi dagli episodi, dalla tensione, da quello che è il nostro calcio, ma sono cose che succedono, passano e si dimenticano. Si va avanti".
Conte al Chelsea: consigli?
"Bisogna fare attenzione alle culture, alle caratteristiche di quel calcio lì: Conte ci andrà preparatissimo, è uno molto curato nelle attenzioni. La prima qualità di un allenatore sia quella di farsi comprare i calciatori, sono loro a fare la differenza: penso abbia un presidente che un paio di calciatori glieli possa comprare. Per la nazionale ho sentito fare allusioni: sono convinto metterà ancora di più di qui all'Europeo, proprio per la decisione anticipata vorrà far vedere le sue qualità".