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TOTTI: "Giocherò fin quando sarò in forma"

01/03/2014 alle 19:21.
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La rivista sportiva francese ha realizzato un'intervista a , in cui il capitano si racconta, dall'arrivo di alla straordinaria stagione della Roma. Questo uno stralcio dell'intevista:

Francesco, Roma oggi dà l'impressione di una squadra che ha le idee chiare.

Sì, il club sta lavorando bene, è molto importante. Ciò significa che possiamo guardare al futuro con fiducia. Viviamo un momento culminante e dobbiamo cercare di continuare su questa strada. Abbiamo dimostrato che possiamo competere con tutti e non abbiamo paura di nessuno. Con l'impegno i risultati arriveranno.

Il cambio è legato all'arrivo di ?

ha capito il contesto. Ha studiato la situazione, è arrivato in un momento molto delicato. Sappiamo tutti che la Roma aveva vissuto momenti difficili, nel gruppo mancava fiducia. E' stato bravo a capire rapidamente i problemi. Noi giocatori abbiamo molto rispetto per lui,non è facile per un allenatore francese che deve imparare la lingua, parlare con i giocatori. In Italia non lo conosceva nessuno, ora tutti lo vogliono.

Come pensavi al suo arrivo la scorsa estate?

Quando è stato scelto, temevo che fosse un'altra scommessa rischiosa. Siamo andati alla ricerca di un allenatore in Francia mentre avevamo bisogno di certezza. Ma quando è arrivato qui, ha avuto un approccio particolare. Lui è diretto con tutti, tutti conoscono le sue idee, dal più giovane al più anziano. Non fa alcuna distinzione, questo è importante.

E' riuscito a recuperare , che era sul piede di partenza.

Daniele è importante per noi. Lui è un giocatore della nazionale, non possiamo discutere il suo valore. Poi ognuno di noi ha alti e bassi nella sua carriera, ma il suo entusiasmo e impegno per la Roma non si discutono. E sappiamo che per un giocatore romano, giocare con questa maglia ha un significato speciale.

Nel suo libro "Tutte le strade portano a Roma", dice che durante l'ultimo ritiro in estate, tu e lui avete fatto una cena con tutta la squadra, ed è in questo momento che il gruppo è nato. È vero?

Ci sono momenti significativi della vita di una squadra. Alcune situazioni, alcuni dettagli possono fare la differenza. Era importante cominciare bene dopo le stagioni difficili che avevamo sperimentato nel corso degli ultimi due anni. Doveva dimostrare che eravamo uniti, senza ripetere gli errori. In questo senso, la cena può aver aiutato.

Cosa non ha funzionato con Zdenek Zeman?

Mi dispiace per Zeman e come sia finita. La colpa è di tutti, giocatori e allenatore. Forse più dei giocatori, perché non siamo riusciti a fare ciò che ci chiedeva.

Quanto lontano può andare questa Roma?

Non ci poniamo limiti. In ogni caso, il nostro obiettivo è quello di qualificarsi per la prossima . Poi tutto può succedere.

Ci sono differenze tra la e voi?

La Coppa Italia ha dimostrato di no. E anche se è andata male in campionato, penso che la differenza non è così evidente come mostra la classifica. Stanno facendo una grande stagione, ma anche noi. Abbiamo ottenuto 44 punti nella prima parte (un record per la Roma, ndr). Il club ha preso nellla finestra di trasferimento invernale due giocatori come e Michel Bastos. Questo è un segnale forte. Ciò significa che il club è più solido e più rispettato. E soprattutto che i giocatori vogliono venire a Roma.

Gervinho è il nuovo beniamino dei tifosi?

Si tratta di un personaggio straordinario, possiamo solo amarlo. Lo conoscevo già quando giocava nell', ma adesso io gioco con lui, sono impressionato dalla sua forza, ha gioco di gambe delizioso.

Parliamo del tuo futuro ...

Ho sempre detto che giocherò fin quando mi sento in forma. Il sogno di giocare tutta la mia carriera sempre nella stessa maglia è stato uno dei miei obiettivi. Sono sempre stato un tifoso della Roma. Oltre la vittoria della Coppa del Mondo nel 2006, il mio ricordo più bello è il titolo nel 2000-2001, quando ho indossato la fascia di capitano al braccio. E' stato un orgoglio personale.

Roma è stata una scelta di cuore fin dall'infanzia?

A casa tutti sono sempre stati dei tifosi Roma. Quando ho giocato con la Lodigiani un giorno il presidente di questo piccolo club ha chiamato i miei genitori perchè Roma e Lazio mi volevano. Mia madre non ha esitato ed ha scelto la Roma. 

Il Real Madrid ha cercato di ingaggiarti più volte?

Questo è vero. Ho sempre ammirato il Real Madrid. Ti lusinga quando uno dei club più prestigiosi del mondo ti desidera. Quando abbiamo giocato al Bernabéu nel 2002 e abbiamo vinto con il mio gol, mi sono sentito orgoglioso. Se avessi lasciato Roma, sicuramente avrei vinto di più: campionati, coppe, forse il Pallone d'Oro. Ma io sono felice di essere rimasto nella mia squadra del cuore.

Il Mondiale. Cesare Prandelli ti chiamerà?

Non lo so. La maglia d'Italia è sempre una fonte evidente di orgoglio, ma credo che Prandelli abbia già fatto le sue scelte. Nel peggiore dei casi, andrò in Brasile in vacanza.

Cosa ne pensi di questa Nazionale?

Mi piace, ha mostrato di avere un buon gruppo. A Euro 2012 abbiamo dimostrato di avere qualità, peccato per la finale. La Spagna è sempre una squadra di campioni e non era facile da battere. Sono fiducioso, Prandelli ha fatto un buon lavoro ed i risultati ci sono.

Altri favoriti, secondo te?

Sempre gli stessi: il Brasile, perché è il paese ospitante, poi Argentina, Germania e noi. La Francia? Ha un allenatore che conosce il calcio e ha riacquistato un po' di spirito dopo la qualificazione inaspettata contro l'Ucraina. La Francia potrebbe essere la sorpresa e, inoltre, ha giocatori come Karim Benzema e Franck Ribery, ancora capaci di colpi di genio.

Al di là del calcio, quali sono le tue passioni?

Famiglia, i miei figli Cristian e . Cerco di stare con loro il più possibile. Sono una persona semplice, mi piace giocare a burraco e a biliardo. Mi piace anche il tennis, il mare, le auto, i viaggi ...

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