Lo striscione contro la mamma di Ciro Esposito, apparso sabato all'Olimpico, finisce sotto la lente del giudice sportivo. Gli ispettori della Procura federale hanno infatti inviato una relazione sull'episodio, già condannato dalla Figc e da cui ha preso le distanze la Roma. Il giudice esaminata la relazione potrebbe decidere sull'accaduto domani.
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In attesa delle decisioni del giudice sportivo, le scritte di sabato, per quanto infamanti, non costituiscono un reato giuridicamente perseguibile dalla magistratura ordinaria, ma solo una violazione dei regolamenti di uso dell'impianto sportivo e quindi al momento, se non c'è una recidiva da parte di uno dei tifosi coinvolti non esiste neppure l'ipotesi del Daspo. La Roma potrebbe rischiare una multa, il codice di giustizia sportiva non prevede, infatti, in questi casi la chiusura di un settore o dell'intero impianto: la Juve nel marzo 2014 se la cavò con 25mila euro per gli striscioni insultanti la memoria di Superga. In quell'occasione furono denunciati tre tifosi bianconeri ai quali oltre al Daspo, fu notificata una denuncia per la violazione di una legge del 2007, sul divieto di introduzione o esposizione di striscioni e cartelli che incitino alla violenza o che contengano ingiurie o minacce
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SPORTMEDIASET - Secondo quanto anticipato dal notiziario sportivo, il giudice, esaminata la relazione, annuncerà la chiusura della Curva Sud. La Roma aveva la speranza di potersela cavare con una multa, magari importante, ma si vedrà privata dei suoi tifosi più accaniti. Ancora da definire l'entità della chiusura, se insomma sarà per uno o più turni di campionato. Nessuna penalizzazione sotto forma di punti in meno in classifica, invece, come chiesto inizialmente dall'avvocato della famiglia Esposito