Gol di De Rossi a Bologna, e Montella fa volare la Roma

23/02/2011 alle 00:06.

Tre punti in meno di novanta minuti. Il volo di Vincenzo Montella in panchina in serie A è cominciato con una vittoria, firmata De Rossi, che riporta, quantomeno, un briciolo di serenità in casa giallorossa, una vittoria che rilancia le ambizioni di classifica e spinge la Roma al sesto posto.

Ne è venuta fuori una sfida sonnacchiosa, decisa sul calar del primo tempo da un gol del capitano supplente, visto che è partito dalla panchina, giocando solo uno scampolo di ripresa. L'ex aeroplanino catapultato da un giorno a un altro su una panchina importantissima, con al suo fianco e in campo un Pizarro 'reaparecidò, in una partita che è cominciata da un calcio d'angolo, visto che proprio lì si era rimasti congelati sotto la tormenta di neve. Sono stati gli ingredienti di uno strano mercoledì che potrebbe però cambiare la storia della stagione giallorossa. A fine primo tempo, senza sussulti e senza scosse, si è risolta una sfida decisa appunto, nel bene e nel male da . Ammonito per aver steso Ramirez che lo aveva saltato, ha commesso, poco dopo, un fallo di mano per il quale i giocatori del hanno chiesto il secondo cartellino. Poco dopo ha segnato, quando Vucinic, impiegato larghissimo a sinistra, ha soffiato un pallone a Casarini, centrocampista di fatica inventato esterno di difesa per la penuria di manodopera: è stato bravo a liberarsi ed a trovare il tiro che, anche con una decisiva deviazione di Cherubin, ha spiazzato irrimediabilmente Viviano.

Il merito principale della Roma targata Montella è stato soprattutto questo. Non bella, non spettacolare, non spregiudicata, poco pericolosa. Ma spietata nel colpire una leggerezza (piuttosto grave, c'è da dire) della difesa avversaria. Per il momento può bastare così, ma presto comincerà a servirle qualcosa di più. Fra i motivi per i quali Montella può sorridere c'è anche il ritorno, e che ritorno, di David Pizarro. Dopo la telenovela delle incomprensioni con Ranieri, ha ripreso il controllo del centrocampo e lo ha diretto con ordine. La costruzione, per ora, ha i progetti un pò confusi, Viviano ha dato ragione della sua esistenza solo in un paio di occasioni, nel primo tempo su Simplicio, nel secondo su Brighi, ma, intanto, dal disastro di Genova, sembrano essere passati molto più di tre giorni. La difesa, ad esempio, è stata poco sotto stress, ma mai sciatta.

Per il , invece, è continuato a nevicare proprio come il 30 gennaio. C'erano molte assenze, c'era l'euforia della vittoria di sabato col Palermo centrata al novantesimo ed ancor più goduta, ma di quella squadra che nelle ultime partite aveva ridato un pò di speranza ad una tifoseria che da anni ha imparato a soffrire si è visto poco e niente. La Roma incassa così tre punti, ma sa bene che per tornare a guardare le stelle servirà trovare, e in fretta, qualcosa di più e qualcosa di meglio. Il rimedia una sconfitta che non fa troppo male, ma sa altrettanto bene che cominciare a considerarsi salvi prima di Carnevale può fare brutti scherzi. Dal campo solo segnali, messagi, indizi. D'altronde non si è giocato nemmeno novanta minuti.

(ansa)