Il presidente della Juventus Andrea Agnelli venne a sapere «dai giornali» dell'esame per la conoscenza dell'italiano sostenuto da Luis Suarez all'Università per Stranieri di Perugia. Emerge dal verbale di sommarie informazioni della testimonianza acquisita dalla procura di Perugia che nei giorni scorsi ha notificato l'avviso di conclusione indagini agli ex vertici dell'Ateneo. Agnelli ha tra l'altro riferito di avere saputo dal vice presidente Nedved che l'allora attaccante del Barcellona «si era proposto con un sms» ai bianconeri.
«Ricordo che chiamai il calciatore (Luis Suarez - ndr) in un'unica occasione, per ringraziarlo di essersi proposto per un inserimento nella nostra squadra»: così il presidente della Juventus Andrea Agnelli sentito dai pm di Perugia come testimone nell'ambito dell'inchiesta sull'esame «farsa» d'Italiano sostenuto dal calciatore all'Università per Stranieri del capoluogo umbro. Nei giorni scorsi la procura ha notificato l'avviso di conclusione indagini all'ex rettrice Giuliana Grego Bolli, all'allora direttore generale Simone Olivieri, alla professoressa Stefania Spina e all'avvocato Maria Cesarina Turco. Falsità ideologica e rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio i reati ipotizzati a vario titolo. Nella sua deposizione - agli atti dell'inchiesta - Agnelli ha detto agli inquirenti di avere nutrito «stima nelle capacità sportive del calciatore», ritenendo che «la sua proposta fosse ragione di orgoglio per la società». Alla domanda su quando e chi fu a informarlo dell'impossibilità del tesseramento di Suarez, il presidente della Juve ha risposto di non ricordare esattamente. «Ma ritengo per logica Paratici - ha aggiunto - e questo, mi pare, al mio rientro in attività dopo un periodo di isolamento volontario, che fu dovuto alla positività al Covid del presidente De Laurentiis, che incontrai all'assemblea della Lega calcio il 9 settembre. Al mio rientro la società si stava già muovendo su Dzeko». In un altro passaggio della deposizione, Agnelli ha spiegato di essere stato informato a inizio settembre «che l'ingaggio di Suarez era di difficile realizzazione perché era risultato che lo stesso non aveva la cittadinanza comunitaria».