«Il 30 giugno avrei chiuso ogni rapporto con il gruppo Parnasi poiché si trattava di una società padronale, in cui non c'era alcuna condivisione nelle scelte e nella quale ogni scelta imprenditoriale non veniva fatta in base al merito ed al fine di conseguire risultati in sostanza validi, al solo fine di creare relazioni utili al perseguimento di interessi di Luca Parnasi». È un passaggio dell'interrogatorio di Giulio Mangosi, collaboratore del costruttore romano e cugino di Parnasi, arrestato nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma. «Come imprenditore non condivido i suoi metodi - aggiunge - spesso si comportava da padrone e come ho già detto gestiva l'attività imprenditoriale dando assoluta priorità alla creazione e al mantenimento di relazioni con soggetti che potevano essergli utili anche facendo loro delle 'cortesie'».
In relazione al rapporto tra il gruppo Parnasi con l'ex vicepresidente della Regione Lazio, Adriano Palozzi e del lavoro pagato 25 mila euro alla società Pixie riconducibile all'esponente di Forza Italia, Mangosi aggiunge: «Mi sono reso conto che il lavoro svolto non aveva alcun valore commerciale e non era utile alle nostre società, ma non ho detto nulla a Parnasi, perché sapevo che il contratto rispondeva ad una precisa scelta del Parnasi di far lavorare una società per fare un favore a Palozzi. Accadeva molte altre volte che stipulassimo contratti solo al fine di alimentare una rete di relazioni che Parnasi riteneva utile». In riferimento alla frase intercettata «i tuoi hanno vinto» rivolta da Mangosi a Parnasi dopo le elezioni, il collaboratore del costruttore spiega che si riferiva «alle persone che sapevo che Parnasi aveva sostenuto e che io avevo conosciuto, e cioè Palozzi e Patrizia Prestipino (attuale deputata del Pd ndr), alla quale era stato dato in comodato un ufficio utilizzato come ufficio elettorale, poi tramutato regolarmente in un contratto di locazione. Sapevo in realtà che Parnasi aveva sostenuto la Prestipino attraverso l'attribuzione del comodato gratuito e, quanto a Palozzi, lo qualifico come 'i tuoi' solo perchè mi era stato presentato da Parnasi».
(ansa)