Un uomo per tutte le stagioni, un salvagente sempre a portata di mano. Francesco Totti non tradisce la Roma e ancora una volta, nel momento di difficoltà, risponde 'presentè. Il numero 10, protagonista assoluto del successo
Il bolide di destro sparato a 113km/h con cui ha pietrificato l'amico Buffon e interrotto la marcia della capolista ha già fatto il giro del mondo, trovando spazio sui media sportivi internazionali. In Spagna, ad esempio, il suo tiro è stato ribattezzato 'zapatazò, scarpata terrificante in grado di regalare il primo successo in campionato nel 2013 (dopo quattro ko e due pari) e di chiudere al meglio una settimana vissuta tra tensioni e contestazioni.
Quella colta con la Juventus, come ammesso da Florenzi, è stata infatti una «grande vittoria del gruppo», caricato a molla da Andreazzoli prima del fischio d'inizio («Daje, daje, siamo la Roma!») e poi dai tifosi della Curva Sud durante il riscaldamento svolto dai giocatori proprio sotto il settore più caldo dello stadio Olimpico (tra i più emozionati De Rossi, fotografato a fine partita con gli occhi lucidi mentre guardava gli spalti).
A fare la differenza alla fine è stato però ancora una volta Totti, festeggiato nello spogliatoio da tutti i compagni per quel gol che lo porta ad una sola lunghezza dal secondo gradino del podio dei marcatori all-time della Serie A attualmente occupato da Gunnar Nordahl (225 reti). «Noi abbiamo un capitano bionico!» è la convinzione del gruppo giallorosso, stretto attorno al suo totem, spremuto in stagione sia da Zeman sia da Andreazzoli (con 2009' minuti risulta il giocatore più utilizzato della rosa romanista). D'altronde, nonostante i 36 anni e quella placca d'acciaio lunga 10 centimetri saldata con 11 viti che gli tiene insieme tibia e perone, il rendimento di Totti non accenna minimamente a diminuire (9 gol e 10 assist, quasi il 40 per cento dell'intero bottino realizzativo della Roma).
Per questo presto dalle parti di Trigoria dovranno sedersi attorno a un tavolo per discutere di quanto prolungare il contratto in scadenza nel 2014. Il presidente Pallotta lo vorrebbe vedere in campo almeno fino a quando non sarà ultimato il nuovo stadio di proprietà. Intanto se lo gode dagli Stati Uniti, dove ha fatto sapere di essere «molto orgoglioso dei miei ragazzi, quando giocano così possono vincere contro chiunque».
(ansa)