Fiducia stabile, preoccupazioni in aumento. Proprio come i mercati finanziari di tutto il mondo faticano a chiudere col segno positivo a causa della crisi economica, gli indici del borsino di Trigoria registrano una brusca frenata dopo l'ottimismo che si era respirato all'indomani della gara di San Siro con l'Inter.
Uscire dal Tardini con l'ennesimo pareggio di questo avvio di stagione, o peggio ancora con una sconfitta, potrebbe provocare un'ulteriore svalutazione delle azioni di Luis Enrique; che però, anche oggi, è stato rassicurato dalla società. Non dal futuro direttore generale Franco Baldini, costretto suo malgrado ad assistere da Londra alle difficoltà del nuovo corso della Roma (potrebbe sbarcare nella Capitale il prossimo 10 ottobre), ma dall'amministratore delegato Fenucci e dal direttore sportivo Sabatini. Entrambi hanno cercato di trasmettere serenità al giovane allenatore, che, alla prima vera esperienza in panchina, comincia a sentire sulle spalle il peso della pressione provocata dalla totale assenza di risultati. Assenza che tuttavia non ha per nulla scalfito la fiducia della squadra nelle idee dell'ex Barcellona, anzi.
A Trigoria, però, cominciano ad essere un pò preoccupati non solo per la latitanza della vittoria, ma anche da un gioco troppo scolastico e prevedibile, che assomiglia terribilmente a un esercizio didattico. «Bisogna riconsiderare qualcosa, capire se è possibile trovare una via di mezzo per arrivare a sviluppare il bel gioco e ottenere anche i risultati», l'idea che sta prendendo piede per evitare una crisi che rischierebbe di compromettere sul nascere la 'rivoluzione' innescata dalla Roma americana. Il primo ad esprimere preoccupazione per il momento negativo, d'altronde, è stato lo stesso Luis Enrique al termine della gara col Siena. Ma oggi, alla ripresa degli allenamenti, il tecnico ha comunque spronato la squadra, invitandola a «continuare a lavorare così perchè i risultati arriveranno».
Una convinzione che rischia però di sfociare in miopia tattica visto che, nell'ambiente giallorosso, in molti rimproverano l'allenatore spagnolo di praticare un modulo inadatto ai giocatori a disposizione. A destare perplessità, poi, sono anche le posizioni ricoperte in campo da giocatori come Totti (talmente lontano dalla porta da riuscire a tirare solo su punizione), Perrotta (da abile incursore a terzino destro), Borriello e Osvaldo (attaccanti centrali costretti sull'esterno). Ma, considerando l'atteggiamento mostrato sinora da Luis Enrique, a Parma non sono da escludere nuove sorprendenti scelte per tentare di risollevare le quotazioni della Roma.
(ansa)