DA "CINELAND" ANNALISA FERRANTE - Nuova avventura nel mondo del calcio per Daniele De Rossi. La bandiera della Roma è diventato ufficialmente il presidente dell'Ostiamare, club in cui mosse i primi passi da calciatore. Oggi alle ore 12:30 DDR parlerà in conferenza stampa e insieme a lui interverranno anche il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Alessandro Onorato (Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda) e Lamberto Giannini (Prefetto di Roma).
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13:25 - Parla il Sindaco Gualtieri: "Ancora una volta Daniele De Rossi ha dimostrato di essere un grande sportivo e un grande uomo. In un momento complicato per l'Ostiamare, investire in prima persona per assicurare un futuro alla squadra biancoviola, la squadra in cui ha militato da bambino, è uno straordinario gesto d'amore per lo sport e per la sua città e per questo lo ringraziamo di cuore. E’ una splendida notizia per le tante famiglie che contano su questo impianto per far fare sport ai loro figli e per tutte le cittadine e i cittadini di questo meraviglioso quadrante di Roma. Sono certo che con la gestione De Rossi, questa realtà sportiva potrà contribuire alla missione del rilancio e della valorizzazione di Ostia, sulla quale questa amministrazione sta investendo moltissimo".
13:08 - Torna a parlare De Rossi:
Il settore giovanile e la scuola calcio?
"Già funzionano bene, ma sarà un campo da incrementare. Ascolto tutti sui diversi temi, ma poi sul calcio non ascolto nessuno. Riporteremo i ragazzini a toccare il pallone con i piedi senza parlare di tattica, moduli e sistemi. Regole per ragazzini e soprattutto per i genitori. Faremo un campetto di sabbia perché tanti ragazzini compreso me hanno imparato a giocare sulla spiaggia. E inoltre faremo più allenamenti: più pallone e meno PlayStation".
La presenza del Comune?
"Sì, sin dal primo giorno. Ho sempre sentito le spalle coperte, ma non perché sono De Rossi e posso fare come mi pare. Abbiamo sempre seguito la linea della legalità e loro riconoscono in me una persona seria. Con i tempi e i modi giusti riusciremo ad avviare un bel progetto a lungo termine e non ho fretta su questa cosa. La mia famiglia si occuperà di questa squadra per tanti anni, anche se a volte vorrei vedere lo stadio già fatto in un giorno. So che ci sono vari step da fare, a partire dalla scuola calcio e il settore giovanile, che si dovranno tappare il naso perché dobbiamo rifare tribune e spogliatoi. Voglio rimettere a posto le cose e avere il Sindaco, l'Assessore e il Prefetto al mio fianco mi fa stare tranquillo. Si tratta di una grande responsabilità anche nei confronti loro. Non posso permettermi sbagli e non voglio trovare scorciatoie, quindi ci vorrà un po' di tempo. Promettere risultati e strutture irrealistiche mi farebbe fare soltanto una brutta figura".
Dove immagini l'Ostiamare tra 10 anni?
"Non voglio fare il romantico. L'altra volta sono andato a vedere la partita e la gente mi ha accolto come se fosse arrivato un santo. Ma la cosa che mi ha più impressionato è il viaggio che hanno fatto alcuni ragazzi, i quali sono venuti a vedere la partita nonostante non abitino qui. Il mio sogno sarebbe vincere qualche campionato, ma immaginarmi 200 tifosi al seguito in trasferta mentre giocano Roma e Lazio sarebbe una grande cosa. L'Ostiamare è una cosa importante, il mio sogno è avere una scuola calcio che sia il fiore all'occhiello della regione e dell'Italia. Vorrei tornare all'entusiasmo che c'era in passato. C'è bisogno di tutti. Ho vissuto un po' di mesi a Ferrara e lì la gente tifa la SPAL. I tifosi tifano per il proprio territorio ed è ciò che vorrei".
C’è una prima deadline in questo percorso?
"No, io sono abbastanza giovane. Le persone che mi sono messo intorno hanno le idee chiare. Mi trattengono, perché a volte vorrei fare salti e voli che non farebbero neanche bene, tanti promettono mari e monti, investono ma poi ‘schioppano’. Non sono Elon Musk o Abramovich, dobbiamo fare le cose intelligenti. Ci sono persone che hanno già gestito società. Io qui ci voglio stare 30 anni, quindi perché fare deadline? Mio padre è giovane, sarà consigliere presente".
La riapertura dello stadio?
"Nel calcio e nella vita non si fanno promesse, ci sono cose che non possiamo controllare. Abbiamo toccato questi argomenti, stiamo cercando di buttare giù la tribuna che non poteva stare qui".
Ostiamare terza squadra di Roma?
"Progetto ambizioso ma non impossibile. Negli ultimi anni parecchie squadre si sono avvicinate al terzo polo di Roma, tanti anni fa fu la Lodigiani. Intanto bisogna fare qualcosa affinché la categoria venga mantenuta e questo è l'unico momento in cui stiamo facendo dei movimenti non ponderati perché non c'è tempo, dato che il mercato finisce tra poco. Dobbiamo rimettere in piedi una squadra capace di salvarsi. In Inghilterra le squadre vivono di sostentamento, se si va lì non si vede la Premier League in tv. Il governo ha preservato la pienezza degli stadi. C'è bisogno di tanto per arrivare al livello dell'AZ Alkmaar, è da poco che sono famosi ma è da tantissimi anni che stanno lavorando a questo progetto. Io non credo che sia impossibile fare qualcosa di grande con l'Ostiamare, senza però fare promesse".
Si è confrontato con vecchi compagni come Totti? Lo ha coinvolto?
"I miei ex compagni mi hanno scritto tutti. Avere un sostegno e una spalla sarà piacevole, soprattutto Francesco che sta dietro l’angolo, lui è in un altro quartiere ma Riccardo lavora da tanto qui. Gli ruberà dei segreti".
Sta pensando di portare all’Ostiamare Cristian Totti?
"Non ci avevo pensato a questo. So che sta bene a Olbia, si diverte, ho parlato con Francesco. Ci sono dei direttori sportivi che sanno scegliere i giocatori. Non sarò mai invadente, la cosa principale che può fare un uomo di calcio è non rompere le scatole all’allenatore e al ds. Non metterò mai in difficoltà per prendere un giocatore che conosco".
Qualche idea legata all’hinterland di Ostia?
"Idee ce ne sono tante. Siamo aperti a qualsiasi cosa, lo sport attira e attrae. È un mezzo incredibile per trasmettere positività, siamo pronti ad accogliere anche altre discipline in caso. Svilupperemo quello che ci verrà proposto. Il calcio sarà il fulcro ovviamente, ci appoggeremo alle strutture locali".
Qualche suo ex compagno che può essere coinvolto?
"Ieri mi ha chiamato un giornalista dicendomi che sapeva dell'arrivo di Strootman. Ma lui mi fa la pernacchia se glielo chiedessi, non penso che verrebbe in Serie D. Ne escono di tutti i colori, bisogna essere seri e non far diventare l’Ostiamare la succursale di quello che è stato. Ci sono tanti giocatori forti nel Lazio. Non facciamo diventare la Roma vecchie glorie, neanche una succursale nonostante l’amore per la Roma sarà eterno. Uno stesso tifoso della Lazio e dell’Ostiamare era contentissimo. Ho bisogno di gente che vuole bene all’Ostiamare, io non devo essere legato alla Roma e al passato, non voglio essere legato col cordone ombelicale a una parte importantissima. A breve ci arriveranno soldi dalla Lazio che ha preso un giocatore sardo molto forte".
Permetterà mai da presidente di mandare via un allenatore dopo 4 giornate?
"Non fare il furbo (ride, ndr)".
Ne ha parlato con la famiglia?
"Io sono abbastanza istintivo e anche solitario. Papà è stata la prima persona con cui ho parlato, la prima cosa che mi ha detto è Tu sei matto, arriveranno tante rotture’ poi subito dopo ‘Però bisogna andare in Serie C’. Ne ho parlato con mamma, mia sorella che lavorerà all’Ostiamare, con mia moglie per cui il calcio è una galassia sconosciuta. Ma ha capito che la Roma e allenare era imprescindibile, l’esonero a casa viene vissuto con sentimenti diversi da me e i miei figli. Dopo la Spal loro erano felici e io distrutto, perché sto a casa, viaggiamo e do una mano. Se faccio l’allenatore non ci sono. La famiglia è stata coinvolta, ma mi hanno detto che se mi fa felice devo farlo. Ci hanno chiamato 200mila persone di Ostia per proporsi. Ci saranno momenti negativi e intoppi. Io sono indipendente di mio, però ho contattato tutti chiedendo sostegno".
Il valore al centro del progetto?
"L’appartenenza. Abbiamo bisogno del tabaccaio che mette la sciarpa in negozio. Una cosa che sottovalutiamo ma è importante. Non facciamo il campo di pozzolana, faremo strutture all’avanguardia, ma pensare al passato può darci insegnamenti. Butteremo un occhio al passato, cercando di usare materiali, tecniche poi sviluppate successivamente".
13:05 - Prende la parola l'Assessore Onorato: “Con Daniele De Rossi stiamo scrivendo la prima pagina della nuova storia dell’Ostiamare. Abbiamo lavorato molto a questa soluzione e siamo orgogliosi di essere arrivati a una svolta. Ringrazio Daniele perché è l’autore del primo passo concreto per la rinascita di una società sportiva dall’altissimo valore sociale per il territorio. Grazie a lui e ai suoi investimenti si sta tornando a parlare positivamente del X Municipio. Nell’impianto ‘Anco Marzio’ ha fatto più De Rossi in un giorno, demolendo la tribuna centrale abusiva, che chi si è avvicendato negli ultimi 15 anni: questo permetterà a migliaia di ragazzi di fare sport in sicurezza e in una struttura di livello internazionale. L’amministrazione comunale e municipale stanno facendo enormi investimenti su Ostia, ma è fondamentale anche la collaborazione dei privati. Sono convinto che De Rossi sia un esempio virtuoso che aprirà la strada a tanti imprenditori che aspettavano un segnale".
12:59 - Inizia la conferenza stampa di Daniele De Rossi.
Non è un caso che tu abbia deciso di ripartire da qui per questa nuova avventura...
"No, è uno dei tanti posti della mia infanzia che sto rivivendo in queste settimane. Ora ho la possibilità e il dovere di passare più tempo a Ostia rispetto a quanto fatto negli ultimi anni. Ringrazio la famiglia Merluzzi e il mio amico fraterno Paolo, questo è un posto importantissimo per noi romani. In questo cinema ho visto cartoni e film, ma soprattutto ogni angolo è una faccia. Negli ultimi anni sono venuto poco in questi posti, ogni centimetro rivedo facce di persone che mi volevano bene quando non ero nessuno. Sono veramente emozionato, sono abituato a fare conferenze stampa ma forse è la prima volta dopo tanti anni che sono particolarmente emozionato".
Quali sono le ragioni che ti hanno spinto, oltre al cuore e al legame, a un investimento così importante?
"L'unica cosa che non è stata detta in questi giorni è che a me piace da morire, non è stato un grande sacrificio per me. Non ho accettato o tirato per la giacchetta, anche se ovviamente sono stato messo al corrente di alcune difficoltà che c'erano. So di non essere uno sprovveduto e che allo stesso tempo ci saranno degli aspetti spigolosi da gestire, ma a me piace il calcio, l'Ostia e l'Ostiamare, che ho sempre seguito nonostante il mio livello di calcio fosse lontano anni luce da questa realtà. Non ho mai smesso di guardare risultati, classifica e di amare la città. Oltre a vedere e migliorare le strutture, si tratta della città. Negli ultimi anni si è persa questa appartenenza alla nostra città, chi nasce al mare si sente sempre un po' speciale. C'era tanto senso di appartenenza quando ero piccolo, la voglia di spalleggiarsi tra di noi. Non faccio miracoli e non porterò niente di nuovo, ma la squadra deve essere un mezzo per sentire l'appartenenza alla città e per avvicinarci come comunità".
Vuoi continuare ad allenare?
"Sì, è stato un punto che ho sempre cercato di tenere chiaro con tutti. Siamo fortunati che stia succedendo ora che non ho una squadra, anche se allo stesso tempo sono dispiaciuto di non allenare. Questo è però il momento migliore che succedesse questa cosa perché ho tanto tempo per passare il tempo con giocatori, vecchia proprietà... Cercano di farmi capire leggi urbanistiche che io capisco fino a un certo punto. Io ora posso costruire la mia struttura, la mia famiglia calcistica. Sto costruendo una squadra con i miei stessi valori e occhi, così è come se ci fossi anche quando non sarò qui vicino tutti i giorni. Parto da Ferruccio, il direttore generali, Mariani, l'amministratore delegato, il direttore sportivo... Tutta gente della quale mi fido e con cui mi confronterò sempre anche quando sarò altrove, dato che nel futuro prossimo non sarò più a Roma. Sarò comunque sempre aggiornato, come se ci fossi fisicamente. Ho persone che possono prendere decisioni da sole, hanno il mio stesso potere. Mi fido ciecamente di loro".
Sai già dove allenerai?
"No, ancora non lo so".
12:38 - Arrivati anche Gualtieri, Onorato e Giannini, i quali posano con De Rossi tenendo in mano la sciarpa dell'Ostiamare.
❤️ Daniele #DeRossi posa con la sciarpa dell'#Ostiamare ?
? Presenti anche il Sindaco #Gualtieri, l'Assessore #Onorato e il Prefetto #Giannini ?#ASRoma pic.twitter.com/ltuzRDvU3T
— laroma24.it (@LAROMA24) January 25, 2025
12:16 - De Rossi è arrivato a Cineland, luogo in cui si svolgerà la conferenza stampa.