IL ROMANISTA (C. FOTIA) - Una nave in mezzo a una tempesta che rischia di schiantarsi contro gli scogli. Questa è oggi la Roma, bisogna dirlo senza giri di parole: prestazioni deludenti, in alcuni casi disastrose, spogliatoio diviso, classifica pessima. Che cosa si fa su una nave in mezzo alla burrasca? Si apre un dibattito su quale sia la posizione che devono tenere i membri dellequipaggio
E esattamente quel che deve fare la Roma intesa nel suo insieme: calciatori, dirigenti, staff. Lha detto perfettamente Francesco Totti. Qui non conta la fiducia più o meno cieca nei confronti di Zeman, che non è esente da responsabilità per la situazione attuale, a cominciare da un atteggiamento fatalista un po surreale (per esempio, era così difficile capire che Dodò non avrebbe retto al campo impossibile di Parma?). Qui si tratta di non abbandonarsi allanarchia e al caos, né rassegnarsi a una situazione senza via duscita. Le prossime due partite (una è addirittura il derby) sono decisive per il futuro suo e della squadra. Come ha detto ieri Walter Sabatini, non è vero che non esistano nella rosa attuale della Roma undici calciatori in grado seguire al cento per cento le indicazioni dellallenatore, e non è pensabile che giocatori di grandissima qualità, quali quelli che ha la Roma, non possano adattarsi agli schemi zemaniani. Chi lha fatto sta disputando un campionato eccellente.
Capitan Totti, che interpreta a modo suo il ruolo di esterno sinistro del modulo zemaniano, offrendo sempre ottime prestazioni. Ma il vero salto di qualità lha fatto Lamela che seguendo le indicazioni del mister, si sta dimostrando quel giocatore fantastico che Sabatini aveva intuito. E più nel vivo dellazione, punta di più la porta, tira fuori numeri da vero fuoriclasse. Non si capisce perché non possono fare lo stesso altri giocatori che hanno classe e grinta da vendere, pilastri della Roma di oggi e del futuro: da De Rossi a Pjanic a Osvaldo a Destro a Stekelenburg. Zeman deve comunque scegliere una rotta e tutti devono seguirla senza indugio