LAROMA24.IT (Daniele De Angelis) - L'attesa è giunta al termine. Mancano poche ore all'inizio dei Mondiali 2014, manifestazione che terrà impegnati per un mese tutti gli appassionati di calcio. Saranno 5 i giocatori che rappresenteranno la Roma nella kermesse iridata. Numero che poteva essere più ampio, se solo non ci fossero stati infortuni (Strootman) e anche discusse scelte tecniche (i vari Florenzi, Destro, Nainggolan). L'unico romanista in azzurro è Daniele De Rossi, a un passo dalle 100 presenze in Nazionale e al suo terzo Mondiale da giocatore giallorosso: anche questo è l'ennesimo primato di quello che ormai è il giocatore più rappresentativo in azzurro. Sarà invece il secondo Mondiale, ma il primo da romanista, per Maicon (il suo Brasile aprirà la manifestazione questa notte contro la Croazia), Gervinho e Torosidis. E infine c'è il debuttante Miralem Pjanic, punta di diamante della Bosnia.
PIONIERI - In tutto sono 49 i giocatori della Roma che hanno partecipato a un Mondiale, di cui 15 si sono laureati campioni del Mondo. Non tutti però hanno avuto un ruolo da protagonista. Il caso più emblematico è quello di Guido Masetti, portiere del primo scudetto giallorosso, che senza essere sceso in campo vanta ben 2 titoli mondiali, quelli del '34 e del '38 in cui era il terzo portiere della rosa azzurra. Assieme a lui altri 4 romanisti tra le due vittoriose edizioni: Ferraris IV e l'oriundo Guaita nel mondiale italiano, Donati e Monzeglio nella spedizione in Francia. Gli anni del dopoguerra vedranno però pochi onori per la nazionale italiana e, di riflesso, anche per i pochi rappresentanti del club capitolino. Nel '54 in Svizzera, con gli azzurri che mancarono l'accesso alla fase finale, due i romanisti presenti: Egisto Pandolfini e Carlo Galli, entrambi in gol nella seconda gara con il Belgio. Stessa storia nel 1962 in Cile, con due sole apparizioni per Losi e Menichelli, mentre Barison era presente nella fallimentare spedizione in Inghilterra nel '66.
CAMPIONI - Un ruolo senz'altro più incisivo lo ha avuto Bruno Conti, uno dei protagonisti assoluti della cavalcata azzurra dei Mondiali dell'82, in cui era presente anche Falcao, leader della nazionale brasiliana che capitolò nel secondo turno contro l'Italia di Bearzot. Conti fu tra l'altro l'unico romanista impiegato anche 4 anni dopo in Messico, mentre gli altri giallorossi Nela, Ancelotti e Tancredi restarono a fare da spettatori in panchina. A Italia '90 la seconda delle "notti magiche" porta la firma dell'allora capitano romanista Giuseppe Giannini, autore del gol vittoria contro gli Stati Uniti. Ma nella finale di Roma ad alzare il trofeo ci saranno i compagni di squadra Rudi Voeller e Thomas Berthold, vittoriosi con la Germania Ovest nella finale con l'Argentina. A Usa '94 fu invece il turno di Aldair, grazie alla lotteria dei rigori che fu fatale agli azzurri nella finale di Pasadena. In quell'edizione del Mondiale. Gioie e dolori per i romanisti nell'edizione di Francia '98. A gioire fu soprattutto Vincent Candela, che con la selezione transalpina si è comunque fregiato del titolo di campione nonostante una manifestazione all'ombra del titolare Lizarazu. Storia diversa per Gigi Di Biagio, unico giallorosso aggregato alla Nazionale dal ct Cesare Maldini. Più che le buone prestazioni resta nella memoria il suo errore dal dischetto nei quarti con i padroni di casa. Una traversa, preceduta dall'errore dagli 11 metri di Albertini, che mise fine all'avventura azzurra.
ANNI 2000 - I Mondiali 2002 fanno registrare il più alto numero di presenze di giocatori della Roma. Sono ben 10 i giallorossi partiti alla volta del Giappone e della Corea del Sud: oltre a Cafu, capitano del Brasile che si laureò "pentacampeon" anche Candela, Batistuta, Samuel, Guigou e una fitta delegazione in azzurro, guidata da Francesco Totti (con lui anche Panucci, Tommasi, Delvecchio e Montella). L'avventura dell'Italia di Trapattoni si fermò agli ottavi con la Corea del Sud, grazie anche alla discussa direzione arbitrale del signor Byron Moreno. E due degli episodi più contestati di quella partita riguardano proprio i giallorossi: la discussa espulsione a Totti e il gol annullato a Tommasi. Ma quattro anni più tardi, in Germania, sarà il momento del trionfo per il capitano giallorosso. Quell'entrata di Vanigli in Roma-Empoli sembrava mettere in serio dubbio la sua partecipazione alla rassegna iridata. Ma il recupero-lampo e la volontà del ct Lippi, che lo voleva a tutti i costi, hanno alla fine avuto la meglio. E Totti, nonostante una condizione non ottimale, trovò comunque il modo di risultare decisivo: il gol su rigore che decise il passaggio del turno con l'Australia agli ottavi e una splendida prestazione ai quarti con l'Ucraina sono il marchio del numero 10 giallorosso sul quarto titolo italiano. Protagonista di quella cavalcata anche Simone Perrotta, sempre presente dal primo minuto nelle 7 gare del Mondiale 2006. E anche Daniele De Rossi, che ha saltato quasi tutta la manifestazione dopo la gomitata a McBride in Italia-Usa, ha trovato il modo di risultare decisivo: suo il terzo rigore nella serie che consegnò la vittoria agli azzurri nella finale con la Francia. De Rossi che poi sarà ugualmente in Sudafrica nel 2010 ma sia per lui che per gli altri romanisti (Burdisso, Juan, Julio Baptista e Doni) non sarà un'esperienza da ricordare.
I 49 ROMANISTI AL MONDIALE (IN GRASSETTO I CAMPIONI DEL MONDO)
Ferraris IV 1934
Guaita 1934
Masetti 1934, 1938
Donati 1938
Monzeglio 1938
Serantoni 1938
Pandolfini 1954
Galli 1954
Losi 1962
Menichelli 1962
Barison 1966
P. Conti 1978
B. Conti 1982, 1986
Falcao 1982
Nela 1986
Ancelotti 1986
Tancredi 1986
Boniek 1986
Giannini 1990
Voeller 1990
Berthold 1990
Aldair 1994, 1998
Haessler 1994
Caniggia 1994
Balbo 1994, 1998
Cafu 1998, 2002
Konsel 1998
Di Biagio 1998
Candela 1998, 2002
Guigou 2002
Samuel 2002
Batistuta 2002
Panucci 2002
Totti 2002, 2006
Tommasi 2002
Delvecchio 2002
Montella 2002
Cufrè 2006
Kuffour 2006
De Rossi 2006, 2010, 2014
Perrotta 2006
Juan 2006, 2010
Burdisso 2010
Julio Baptista 2010
Doni 2010
Pjanic 2014
Maicon 2014
Gervinho 2014
Torosidis 2014