Roma a porte aperte, 10 gol nelle prime quattro gare: così male solo nel 45/46

17/09/2010 alle 13:53.

LAROMA24.IT - Un inizio da brividi. E in questi casi a cristallizzare il momento negativo ci pensano i numeri. Freddi e spietati ma al contempo icastici, quest’ultimi, condannano la Roma e trovano nella difesa il tallone d’achille giallorosso: 10 gol subiti in 4 sfide. La media, 2,5 gol a partita, farebbe rabbrividire anche il buon Zeman, fautore de “l’importante è farne uno in più degli altri”.

Ranieri, nel dopo Roma-Cesena terminata a reti bianche, profetizzò: “Quello che mi preuccupa è che abbiamo permesso agli avversari di presentarsi 4-5 volte davanti al nostro . Questo non va bene”. Neanche il tempo di terminare la frase ed ecco l’impallinata di Cagliari: 5 gol che giungono dopo i 3 subiti in Supercoppa contro l’Inter e prima delle esultanze di Muller e Klose nel debutto di . Totale, si diceva, 10 gol in 360’. Tanti, troppi.

Un evento straordinario. Ancor più se messo a confronto con la storia giallorossa. Mai, infatti, la Roma ha incassato più gol nelle prime 4 partite. Bisogna rispolverare le immagini in bianco e nero del dopoguerra calcistico fino alla stagione 1947/48 per scovare un’altra decina incassata dalla Roma nelle prime uscite. 63 anni dopo, la storia nefasta si ripete.

Quell’anno al debutto i giallorossi furono sconfitti di misura (1-0) dalla . Dopo la vittoria alla seconda giornata contro il Livorno, sempre per 1-0, arrivarono altre due reti subite dal Bari. Per giungere in doppia cifra ci volle il Grande Torino e il mito di Mazzola Valentino, che la settimana successiva umiliarono la Roma dell’ungherese Senkey trafiggendola ben 7 volte. Nonostante l’avvicendamento in panchina con Brunella, i giallorossi conclusero 17esimi, ad un passo dalla retrocessione.

Stesso bottino al passivo fu registrato nel 1945-46. Le armi fumanti della seconda guerra mondiale erano state appena riposte e il campionato di calcio prevedeva un iniziale girone del centro sud, per poi convogliare nel girone finale. Proprio in quest’ultimo i giallorossi ritrovarono sulla propria strada Mazzola e compagni. Fu un’altra Caporetto. Ancora 7 gol. Il pareggio per 1-1 con il Livorno e il 2-0 contro il Milan nelle giornate seguenti portarono a 10 il passivo romanista di quell’anno nelle prime giornate (la 4°, Roma-, terminò a reti bianche).

Oltre mezzo secolo dopo la Roma pareggia il proprio record negativo. Questa volta però non c'è nessun Mazzola del nuovo millennio sulla sua strada, ma da Pandev a Klose, ben 8 giocatori hanno infilzato la retroguardia giallorossa. La metà (5 su 10) giungono da calcio da fermo, ma il dato più preoccupante è che solo in un'occasione il gol è nato da fuori area: di Conti dai 25 metri terminato nell’angolino. Nei restanti 9, evidenti sono state le disattenzioni individuali (‘assist’ di Vucinic per il vantaggio nerazzurro, colpi di testa in solitudine di Matri, Acquafresca) o collettive, come quelle di cui hanno giovato prima Eto’o e ultimi Klose e Muller, oppure dovute allo sbilanciamento in avanti della squadra con l’inevitabile esposizione al contropiede avversario (terzo gol di Eto’o e sigillo finale di Lazzari).

Sarà qui che mister Ranieri dovrà lavorare per risollevare le sorti della sua squadra. Davanti garantiscono e soci.

MB / GG