LA SFIDA NELLA SFIDA: Burdisso vs Andreolli

07/05/2013 alle 02:17.

LAROMA24.IT – L'ultima giornata di campionato ha dimostrato ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, che in Serie A l'ago della bilancia è la difesa. I primi verdetti della stagione 2012/13 sono inequivocabili:

DIFESE - A inizio stagione, nonostante la presenza di Zeman sulla panchina giallorossa, alzi la mano chi immaginava che alla 36° di campionato la difesa della Roma fosse la penultima della Serie A, a quota 54 reti subite, 5 in più del Chievo Verona. Nicolas Burdisso è uno dei giocatori più emblematici della controversa stagione giallorossa: digerite con fatica le rigide imposizioni tattiche zemaniane, con Andreazzoli l'argentino ha ritrovato i meccanismi familiari. La solidità della difesa gialloblù è invece ciò che più ha permesso agli uomini di Corini di vivere l'ennesima stagione tranquilla, sopra le sabbie mobili della zona retrocessione. E l'elemento più positivo è senza dubbio Marco Andreolli, 27 anni e un accordo con l'Inter nel cassetto.

MARCO – Giovin prodigio di casa Inter, Marco inizia la sua carriera tra le giovanili del club nerazzurro. L’esordio arriva a 18 anni: Inter-Reggina del 29 maggio 2005, sostituisce Beppe Favalli nello scacchiere di mister Mancini. Non sono anni particolarmente fortunati, però: appaiono infatti ben poche le 7 presenze in 2 anni, sebbene si parli di lui sempre in termini positivi. Nel 2007 viene ceduto in comproprietà alla Roma nell’ambito dell’affare Chivu, ma subito un problema alla schiena lo blocca nei primi mesi giallorossi. Viene mandato in prestito prima al Vicenza e poi al Sassuolo, squadra dove disputa il miglior campionato della sua carriera fino a quel momento: 28 presenze con gli emiliani, che gli valgono un ritorno da svezzato al capezzale della Roma di Spalletti. L’ultima: dopo l’1-3 il tecnico toscano si dimette e lascia il posto a Claudio Ranieri.

NICO – Dopo 5 anni e due Coppe Intercontinentali al Boca Juniors, Burdisso sbarca in Italia a 22 anni. Giusto il tempo di inanellare 8 presenze in maglia nerazzurra e deve rientrare: una leucemia acuta colpisce la figlia e Moratti accorda a Nicolas il permesso di raggiungerla in patria. Dopo qualche mese ritorna in campo tra gli applausi di San Siro: “Mia figlia ha vinto, non io”, saranno le sue parole a fine gara. Con l’Inter trova serenità e vittorie: 4 scudetti in 5 anni, quattro Supercoppe Italiane e due Coppe Italia. Il 22 agosto 2009 si trasferisce in prestito alla Roma ed esordisce in maglia giallorossa appena due giorni dopo contro il . Sarà una stagione dai contorni opachi fino alla pausa invernale: la Roma comincia a credere nell’aggancio all’Inter schiacciasassi di Mourinho. E succede pure. Ranieri non perde occasione per elogiare l’operato del centrale argentino, facendo propria addirittura una frase utilizzata dal sudamericano: “We play as we live”, motto che meglio rappresenta Nicolas Burdisso. La rincorsa all’Inter sappiamo tutti come poi riesce a terminare, in quel metro e mezzo tra Pazzini e Riise sul secondo palo sotto la Nord.

COME, DOVE - Quel giorno a Londra  contro il Fulham giocavano insieme. Marco al centro, Nico sulla destra, da terzino. Un Ranieri in ottima forma li aveva disposti così, con Mexes e Riise a completare il reparto. Una Roma anonima, che sbagliò un rigore con Menez e trovò l’insperato pareggio proprio allo scadere. Minuto 93’: Andreolli risolve una mischia con un potente senza precisione, che si infila sotto la traversa e manda in delirio il Craven Cottage romanista.

Antonio Paesano - Lorenzo Censi