LA SFIDA NELLA SFIDA: Borini vs Paloschi

01/05/2012 alle 12:32.

LAROMA24.IT – Uno promosso, l’altro promessa. Un anno di differenza, si sono rincorsi a lungo nelle nazionali giovanili: Paloschi e Borini rappresentano il calcio nostrano, in tutto e per tutto. Sono due affamati novizi con il marchio della predestinazione, la vera sciagura per la crescita del talento e d

 

CON , UN GOL "DA PREDESTINATO" – Non comincia male Alberto: cresciuto nelle giovanili del Milan, considerato fin da ragazzino come uno dei dei talenti più promettenti del calcio italiano, Paloschi esordisce in Serie A sotto il segno del numero 18. A 18 anni, fa il suo ingresso in campo al 18esimo minuto di Milan-Siena, segnando 18 secondi dopo la sostituzione. Scatto sul filo del fuorigioco e a incrociare, esplode San Siro. dirà a fine gara: “Si presenta così... è un predestinato, farà grandi cose”. 
 
POI PARMA - Le farà altrove evidentemente: Alberto a fine anno si rimbocca le maniche e scende in Serie B con il Parma. Il primo anno al Tardini è un successo: 12 reti in 39 incontri, promozione in Serie A e occhiolini da Milano. Ma le avances non si tramutano in appuntamento: Galliani lo lascia in Emilia, rinnovando la comproprietà per altri due anni. 
 
CON , UN ROMPICOGL...NI – Fabio gioca da quando aveva 10 anni nel , quando viene notato dal Chelsea. Nel 2007 il giovane bolognese attraversa Alpi e Manica per trasferirsi a Londra. 2 anni passati tra le giovanili e la squadra riserve, poi l’incontro con quella fronte aggrottata, con quel sopracciglio tirato su. Carlo , ancora lui, nota, ben consigliato da Arnesen, l'appena maggiorenne e lo lancia in prima squadra. Il motivo? A soli 18 anni Fabio è il capocannoniere del Chelsea Riserve, 11 gol in 10 partite. Personalità, carattere, sacrificio e coltello tra i denti: questa insolita punta piace allo Stamford Bridge, ma non abbastanza. "E' un rompicogl...ni, dà sempre fastidio ai difensori avversari, pressa in maniera continua", afferma
 
POI... PARMA - Il parco attaccanti del tecnico ex Milan schiaccia in un angolo il ragazzo di Bentivoglio, che viene ceduto in prestito allo Swansea. Nella Coca Cola Championship, la Serie B inglese, mette a segno 6 gol in 9 presenze da marzo a giugno. Abbastanza per guadagnarsi l’attenzione di qualche italiana: il Parma lo acquista, da svincolato, nell’estate 2011. Ma non sarà un soggiorno lungo. 

 

LONTANO DAL TARDINI – A Parma Paloschi passa tre anni: il Milan nel 2011 si riprende tutto il cartellino del calciatore bresciano per poi girarne nuovamente la metà al . 2 reti con la maglia rossoblu. Non ve le ricordate? Apriamo parentesi: 4-3 del 2010-2011, la rimonta dallo 0-3 romanista, l’ultima gara di Ranieri in giallorosso. Chiudiamo parentesi. 
 
GOL (?) ALL’ESORDIO – La permanenza di al Parma non dura nemmeno due settimane: il 31 agosto viene ingaggiato dalla Roma con la formula del prestito oneroso con diritto di riscatto. Non pochi dubbi si insinuano dinanzi a questo oggetto misterioso, raggruppati in un unico grande “Boh” che risuona nella Capitale. lo conosce e se la ride: “E’ un’intuizione di Walter”, ammette Bruno Conti. fa il suo esordio in Serie A contro il Cagliari, alla prima giornata. E segnerebbe anche un gol, dopo una manciata di secondi, se non fosse per un dubbio fuorigioco segnalato dall’assistente di Gava. Un urlo strozzato in gola, ma solo rimandato. 
 
CHI PROMOSSO, CHI PROMESSA – Paloschi viene dirottato ancora una volta lontano da Milano: viene spedito a Chievo, ma non è semplice emergere nel quartiere veronese. Prima Pellissier, poi Moscardelli e Thoreau rappresentano la concorrenza in attacco, che pure spesso viene vinta dal giovane di Chiari. Ma il salto di qualità, quello che tutti si aspettavano dal miglior Under 21 del 2008-2009, non arriva: in 29 presenze, finora, soltanto 6 gol. 
 
Meglio : 21 presenze e 9 gol in maglia giallorossa,  meritevoli di conferma. Il 23 gennaio la Roma ufficializza l’acquisizione della metà del cartellino della punta bolognese dal Parma: “Rimarrà anche il prossimo anno”, afferma sicuro
 
PARAGONI... – Si, non sono sempre benauguranti, possiamo dirlo. ‘Il nuovo…’ non ha mai fatto bene ad un calciatore e rientra in quelle usanze poco utili alla crescita di un talento. Eppure questi due, non ce ne vogliano, un paragone in comune ce l’hanno eccome: Filippo Inzaghi è il calciatore che, per movenze e caratteristiche tecniche, sembra ispirarli maggiormente. rifugge il confronto, guarda altrove: “Ho fatto un gol alla Shevchenko”, afferma a Raisport dopo una rete fortuita alla Svizzera nell’estate 2011. "Ho imparato tanto da Drogba", afferma ancora l'ex Chelsea. Il già citato : "E' un rompicogl...ni, proprio come Inzaghi".  Paloschi viene addirittura toccato sulla spalla dalla spada di Superpippo: “E’ lui il mio erede”, è l'investitura dello stesso bomber ex
 
NAZIONALE – Si sono sfiorati, rincorsi fino all’Under 21. Hanno giocato assieme al Torneo di Tolone del 2011, conquistando un bronzo. E’ la Nazionale di , Gabbiadini e Fabbrini, una delle selezioni più promettenti della storia del calcio italiano, agli ordini di Ciro Ferrara. E, tra questi, quale ha già esordito in nazionale maggiore? . Of course, direbbe lui. 

 

 

Antonio Paesano