LA SFIDA NELLA SFIDA: Mexes vs Zebina

01/02/2011 alle 18:06.

LAROMA24.IT – Dalla Francia con furore. Philippe Mexes e Jonathan Zebina, promettenti giovani del calcio transalpino, poi l’approdo in Italia e la Roma nella loro esperienza comune. Il primo formatosi a Tolosa, sulle sponde della Garonne, e gettato nel grande calcio in quel di Auxerre. Il secondo nato a Parigi con la cornice degli Champs-Élysées e cresciuto a Cannes tra pallone e mare. Perché al di là di Alpi e Pirenei non c’è spazio solo per i vari Platini e Zidane.

 

Medesimo il ruolo, il fisico slanciato e possente, analogie non solo in un inno o nella carta d’identità. Nella loro avventura romana è Fabio Capello uno dei minimi comun denominatori. Fu il tecnico di Pieris a richiedere l’arrivo di Zebina nel suo primo anno in giallorosso. Lo stesso allenatore volle Mexes per il nuovo progetto nel 2004, peccato che poi una fuga a Torino (con lo stesso Jonathan al seguito) cambiò improvvisamente le carte in tavola.

La partenza del difensore Campione d’Italia e il contemporaneo arrivo di ‘Rugantino’, uno scambio di ruoli: via il primo, dentro il secondo. Una maglia e un numero, il 5, lasciato in eredità.

E ancora, le storie di due calciatori con un grosso limite: la concentrazione in campo. Un difetto che spesso ha inciso negativamente sulle prestazioni del biondo Philippe, più frequenti e famose le ‘zebinate’ (neologismo coniato per descrivere errori tanto grossolani quanto evitabili. Un peccato, un freno per due calciatori di alto livello con le massime ambizioni.

Mercoledì sera si ritroveranno l’uno contro l’altro. Una stretta di mano, uno scambio di battute, poi al via la contesa: “à la Bataille!”

MEXES – E’ una delle stelle dell’Auxerre di inizio millennio, lo chiamano il Laurent Blanc del futuro. Si mette in luce in un gruppo che fa spettacolo e si diverte. Mexes ferma gli attaccanti avversari, Cissè segna. Philippe comincia ad attirare su di sé le attenzioni dei principali club europei, tra cui la Roma. Il prezzo del cartellino si alza sempre più e rischia di lievitare, allora a Trigoria giocano d’anticipo: fanno firmare al calciatore un pre-contratto. Nell’estate 2004 arriva così il trasferimento in giallorosso ma il suo vecchio club non gradisce il tradimento. La vicenda passa per il Tas (Tribunale Amministrativo Sportivo) con richieste di squalifiche e risarcimenti. La Roma paga e il giocatore sconta la sua pena.

A Roma sono alti e bassi. Il primo anno è negativo, in linea col rendimento di tutta la squadra. Poi avviene la metamorfosi. Dalla stagione 2005/06 diventa una pedina irrinunciabile di mister Spalletti. Fa innamorare le tifose giallorosse, è un baluardo difensivo e costituisce una coppia eccezionale con Christian Chivu prima e con Juan poi.

Qualcosa si rompe col passar del tempo, prestazioni opache, errori e sbadataggine. Nella stagione 2009/10 la Roma prende Burdisso dall’Inter come elemento che possa alternarsi alla coppia titolare. Juan resta insostituibile, l’argentino scippa il posto al francese che guarda dalla panchina la cavalcata giallorossa. Un contratto da rinnovare, voci di mercato, incertezza. La stagione attuale non parte col piede giusto per Philippe che però sa reagire. Si riprende una maglia da titolare, la nazionale francese, e i cuori dei tifosi dell’Olimpico.

ZEBINA – E’ il 1998, Cellino e i suoi osservatori rimangono estasiati dalle prestazioni di questo 19enne in Ligue1. Quale campionato migliore della Serie A per formare un ottimo difensore? Detto-fatto. Avviene il trasferimento e un biennio a Cagliari consacra il calciatore. La tecnica va migliorata, ma c’è abbastanza materiale, è pronto per un grande club. Tant’è che Franco Sensi lo ingaggia nella super-squadra che sta allestendo. Si realizza così il grande salto nella Capitale. Sembrerebbe destinato a far panchina con davanti gente come Samuel, Zago, Aldair. Nella sua prima stagione invece Zebina si ritaglia un ruolo importantissimo, ventidue presenze in Serie A e un contributo decisivo alla conquista dello scudetto.

Nei tre anni successivi gioca stabilmente, talvolta come centrale, più spesso sull’esterno-destra. Alterna ottime partite a gravi disattenzioni. Il primo gol in Serie A giunge nell’ultimo anno a Roma contro la , la sua squadra futura. Sì perché nella famosa estate 2004 Jonathan decide di seguire Capello in bianconero. Si trasferisce a parametro zero dichiarando: “Voglio andare nella solare Torino” (sic). Anche nella formazione allestita da Moggi, il francese gioca stabilmente. L’esperienza torinese durerà sei anni, condita da momenti di tensione: liti con la dirigenza, ripetuti infortuni, momenti di nervosismo (come la manata ad un addetto allo stadio in una gara di campionato contro il Cagliari).

Si chiude anche il rapporto con la e arriva la decisione, il 31 agosto 2010, di ricominciare da
Brescia.

Mexes e Zebina si sono incrociati soltanto in due occasioni in carriera. Entrambe le volte, in quel di Torino, è stato l’ex juventino a sorridere. Il 28 ottobre 2004 finì 2-0 per i bianconeri, il 16 febbraio 2008 2-0 le zebre si imposero di misura per 1-0

STATISTICHE A CONFRONTO



                                         Mexes               Zebina

Data di nascita:        30-03-1982      19-07-1978

Altezza:                           187 cm              189 cm

Peso:                                82 kg                 84 kg

Nazionalità:                Francese          Francese

Presenze in A:                  176                   223

Gol in A:                               10                     1

Andrea Palazzo