LA SFIDA NELLA SFIDA: Riise vs Dossena

02/10/2010 alle 17:04.

LAROMA24.IT - Corsa, tenacia, risolutezza ed una maglia obbligatoriamente madida al termine dei 90 minuti. Questi gli ingredienti della ricetta calcistica di John Arne Riise e Andrea Dossena, mestieranti della corsia sinistra, di quelli che ormai è difficile trovarne in giro. Un settore,

Così lontani alla nascita Riise e Dossena, tanto vicini come posizione in campo e stile di gioco. Alesund, contea di Møre og Romsdal è la culla di John Arne; Lodi, capoluogo lombardo, offre i natali ad Andrea. Oltre 1700 chilometri di distanza contratti dalle caratteristiche così simili del norvegese e dell’italiano: entrambi mancini, professione esterni sinistri di difesa, fisico longilineo (1,85 il roscio, 1,80 il moro), per ambedue il è solo l’appoggio per un sinistro, terribilmente vigoroso quello dai fiordi, più soffice e ‘registrato’ quello del nord-Italia.

Riise e Dossena hanno come minimo comun denominatore l’esperienza al Liverpool. In Inghilterra il giallorosso fu idolo della Kop, la celebre tifoseria reds, prima di essere messo alla porta l’estate del 2008. Fuori Riise, dentro Dossena, scelto da Rafa Benitez per rimpiazzare proprio il partente ‘Thunderbolt’

RIISE John Arne Riise Semundseth il nome integrale del norvegese che da due stagioni ha preso posto sulla corsia sinistra della Roma. Giusto il tempo di conoscersi e i tifosi giallorossi si sono innamorati del 17 norvegese. Forse avrà contribuito quell’affinità cromatica tra i colori sociali e i capelli di John (curiosa alternanza tra il biondo versione primavera/estate e il rosso che ricompare in autunno e inverno), più probabilmente di lui i romanisti hanno apprezzato la capacità di trebbiare campo e avversari sulla sua fascia, unite ad un'encomiabile abnegazione. Quel sinistro fragoroso ha fatto il resto.

La parabola calcistica del gialloroscio parte dalla squadra della sua à, Alesund. Da qui lo preleva il Monaco appena soffiate le 18 candeline. Tre anni in Francia, 64 presenze tra campionato e coppa, che non passano inosservate agli occhi dei talent-scout di Liverpool. Così nel 2001/02 Riise sbarca in Premier a 21 anni. Il nordico sembra montato apposta per il campionato inglese: 185 centimetri compatti e granitici, naturale inclinazione al calcio fisico britannico. John in poco tempo conquisterà tutti. Sette anni da padrone della fascia sinistra di Anfield, sette anni di scivolate sottolineate dalle ovazioni dei tifosi reds, di palloni scaraventati alle spalle del che legittimarono il soprannome “Thunderbolt”, “fulmine”, come quelli che lanciava con il mancino.

Poi qualcosa s’è rotto. La stampa inglese, si sa, non ammette confini tra vita pubblica e privata, ogni mezzo è lecito, se il fine è una prima pagina da milioni di copie. Prima in Norvegia escono i messaggi scambiati da John con alcune donne dello spettacolo (2005), quindi, nel 2007, la sua busta paga mensile finisce su Internet. A ciò si aggiunge che nell’ultima stagione Riise non è più l’indiscusso titolare del ruolo: è Fabio Aurelio il nuovo terzino nel 4-4-2 di Benitez. Nell’estate del 2008 preparerà le valigie, lo vuole la Roma, alla ricerca di un tassello sulla corsia sinistra. Lo acquisterà in saldo a 5,5 milioni di euro.

L’inizio dell’avventura romana non è dei migliori. Nella squadra di Spalletti, dai movimenti sincronizzati, il roccioso norvegese fatica ad inserirsi, inoltre nel campionato nostrano le lacune difensive si evidenziano. Arrivano le prime critiche, anche le prime esclusioni dello “scarto del Liverpool”. Pochi mesi e John ribalterà tutto prendendosi la fascia sinistra dell’Olimpico e segnando anche i primi gol. La consacrazione definitiva arriva lo scorso anno. L’italianizzazione diventa efficace e Riise si trasforma in laterale attento alla fase difensiva, senza perdere quel vizio di incenerire i portieri avversari. Bastano i numeri per comprendere l’affermazione in giallorosso del 30enne: 97 presenze con la maglia della Roma dal 2008 ad oggi, 11 invece le volte che ha fatto sobbalzare dal seggiolino i tifosi romanisti.

DOSSENA Di un anno più giovane rispetto al dirimpettaio di Alesund, Andrea comincia la sua trafila nelle giovanili del Fanfulla per poi passare in quelle dell’Hellas Verona, con la quale arriverà al debutto tra i professionisti (stagione 2001-02). Si farà le ossa (come si usava…) in cadetteria fino al 2005, prima del balzo nella massima serie, alquanto inaspettato. Il suo Treviso è infatti ‘trasferito’ in Serie A in seguito alla revoca della promozione del e del Torino. Altro anno difficile, conclusosi con la retrocessione. Nonostante il crollo collettivo, Dossena colpisce la dirigenza dell’Udinese che lo porta in Friuli in comproprietà evitandogli il ritorno in purgatorio. In bianconero Andrea da Lodi guadagna allori e riconoscimenti come uno dei più promettenti mancini italiani, in un ruolo carente di interpreti. 66 presenze e 2 gol il bottino all’epilogo del biennio all’Udinese, biennio suggellato anche dalla prima convocazione in nazionale.

Le buone prestazioni si tramutano in contratto a cinque stelle quando Rafa Benitez, allora manager del Liverpool, decide di scrivere in italiano il dopo-Riise investendo 10 milioni di euro per assicurarsi l’allora 26enne. John, uscendo da Anfield Road tiene aperto il portone per far entrare Dossena Andrea, all’esterno classe ’81 si chiede di riempire la casella lasciata libera dal neo romanista.

Il compito è arduo, l’aspettativa ai vertici, negli occhi dei tifosi reds c’è ancora il mancino al fulmicotone del norvegese, assente nel telaio di Dossena, che preferisce il cross alla conclusione personale, il fioretto alla spada. Dopo un anno e mezzo, gennaio 2010, farà ritorno in patria, al , prima esperienza ‘meridionale’ dell’esterno. I primi sei mesi col contagocce, per ritrovare una condizione accettabile dopo l’infortunio, quindi l’inizio del nuovo campionato, nel quale Dossena si inserisce in pianta stabile nell’11 di Mazzarri.

Riise e Dossena, storia di sliding doors. I due si sono appena sfiorati ma mai incontrati sul campo, nell’ultimo -Roma infatti l’azzurro non prese parte alla sfida. Domani pomeriggio saranno la prima volta uno contro l’altro, difficilmente si contrasteranno, occupando ognuno la rispettiva corsia sinistra della propria squadra. Ma la sfida tra la “convalescente” Roma e il d’europee ambizioni saprà un po’ d’inglese: passerà per le discese, i mancini, la spada e il fioretto di Thunderbolt e di chi osò annerirlo.



                            STATISTICHE A CONFRONTO

                                         Riise                            Dossena 

Data di nascita:             24-10-1980                       11-11-1981

Altezza:                             185 cm                             180 cm

Peso:                                  77 kg                                 77 kg

Nazionalità:                   Norvegese                           Italiana

Presenze in A:                     69                                      101

Gol in A:                              7                                          2

 



Mirko Bussi