Calcio e scommesse sono ormai due questioni indissolubilmente legate, a volte molto più di ciò che è lecito. L'ultimo decennio ha consegnato alle cronache una tale serie di scandali che si può pensare che il calcio sia diventato poco più di una grande arena per le scommesse. Più che negare questo assunto, vogliamo provare a dargli una prospettiva storica più accurata e provare a vedere i diversi modi in cui il calcio e l'industria del gioco sono legati, non tutti negativi.
Dunque, un po' di storia. Non è certo una cosa di cui andare fieri, ma calcio e scommesse sono sempre stati due ambiti molto vicini, e gli scandali ci sono stati anche in passato. Per citarne solo uno, ci viene in mente lo scandalo del “Totonero” del 1980, che aveva visto coinvolte la serie A e la serie B, per un totale di 13 squadre e un numero altissimo di giocatori e dirigenti. Fu il primo grande scandalo del calcioscommesse in Italia, e di certo il primo a essere fortemente mediatizzato, ma le combine non sono di certo nate negli anni '80. In seguito al processo che ne seguì, il Milan e la Lazio furono retrocessi in Serie B, mentre l'Avellino, il Bologna e il Perugia ricevettero cinque punti di penalizzazione per il campionato successivo. Felice Colombo, il presidente del Milan, fu addirittura radiato. Ne uscirono invece assolti Juventus e Pescara.
Insomma, la relazione tra calcio e scommesse dura da molto tempo e spesso ha prodotto dei disastri. Allo stesso tempo, però, sarebbe impensabile concepire il calcio contemporaneo senza l'enorme afflusso di denaro garantito dagli sponsor. Gli sponsor non sono l'unica fonte di introiti per le società, che hanno bisogno di fondi immensi anche solo per mantenere insieme la squadra e per fornirle nuovi talenti. Ma di certo svolgono un ruolo fondamentale. E tra gli sponsor, tutte le maggiori squadre hanno un bookmaker o comunque un operatore del mondo del gambling. Del resto, con il boom delle scommesse sportive e del gioco online – un boom testimoniato dai dati pubblicati su http://it.vegasmaster.com/ - è ovvio che le maggiori compagnie puntino a sponsorizzazioni eccellenti e che le squadre le accettino di buon grado.
Il gambling però non è solo uno sponsor per i calciatori. Il mondo del gioco, e in modo particolare il poker, ha anche rappresentato una nuova carriera per diversi giocatori giunti alla fine della loro attività calcistica. L'esempio probabilmente più famoso è quello dell'ex fenomeno Ronaldo, che ha partecipato a diversi tornei di poker internazionali, mentre un famoso sito di poker ha realizzato uno spot pubblicitario con Cristiano Ronaldo. Ma i calciatori che hanno scelto di darsi al tavolo da poker sono davvero tantissimi, e per fare qualche altro nome basta citare Gerard Pique, Teddy Sheringham o Naymar Jr.
Il gioco però rappresenta anche una forte tentazione per calciatori che amano esagerare nelle loro nottate di divertimento. Hanno fatto il giro del mondo le imprese spericolate di Vidal ubriaco al casinò in Cile, o le scenate di Vieri cacciato dal casinò di Venezia perché ha rifiutato di adeguarsi al dress code della sala da gioco. Luci e ombre, come dicevamo.