Post Match - Corto Mou

08/03/2022 alle 11:14.
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LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) - Sui libri dell'antico testamento della fase difensiva, si ripete ad inizio e fine di ogni capitolo, quasi come fosse una pillola giornaliera: squadra corta e stretta. Si trova scritto sulle avvertenze ad ogni perturbazione avversaria: si raccomanda di mantenersi corti e stretti. E così la Roma di José Mourinho aveva provato a caratterizzarsi ma nel tratto centrale della stagione aveva spesso concesso metri letali dove s'incastonavano avversari che obbligavano a dolorose, e spesso maldigerite, scelte difensive.

Di recente, per raccoglierla interamente, servivano mediamente più di 30 metri, col picco dei 54,89 (!) raggiunto contro il in casa. Un dato che è tornato ad abbassarsi proprio nell'ultimo turno quando tra il primo e l'ultimo giocatore di movimento della Roma, quando il pallone era nei piedi dei gasperiniani, passavano poco più di 22 metri, 22,85 esattamente. E' il terzo dato più basso della stagione della Roma, battuto soltanto proprio contro l'Atalanta, ma all'andata, per questione di centimetri (furono 22,47 i metri medi di compattezza), e contro l'Udinese (22,13, record dell'anno al momento). Tre partite che sono coincise con 3 vittorie, con un paio di 1-0 e l'exploit di Bergamo. 1-0, il trionfo del "corto muso". O del "corto Mou", appunto.

Un sovraffollamento a ridosso dell'area che ha dilatato i tempi degli sviluppi offensivi dell'Atalanta, spesso smaniosa di raggiungere la profondità avversaria, o quel che ne resta, nel più breve tempo possibile. Come si vede nell'azione che ha registrato il più alto tasso di pericolosità, l'8 contro 5 con cui la Roma si difende dall'avanzata dei bergamaschi in area se non serve a sbarrare la strada, quantomeno ne complica il percorso, riducendo così i rischi di alcuni comportamenti difensivi non proprio esemplari, come quello di farsi attirare oltremodo dal pallone. L'effetto calamita qui colpisce in fila Karsdorp, Mkhitaryan e Mancini, permettendo a Freuler di ricevere alle spalle ma in uno spazio così angusto e trafficato da rendere complessa la finalizzazione.

Quel blocco basso e compatto di 8 uomini, generalmente, ha permesso di ridurre gli spazi a disposizione tra le linee romaniste. E quando questi sono stati scovati dall'Atalanta, prontamente uno del terzetto difensivo, nel caso analizzato Smalling, ha 'rotto' la linea coperto dall'adeguato riposizionamento dei colleghi di reparto. Una serie di prevenzioni che ha portato più volte l'Atalanta a dover girare a largo, lì dove sono scattati alcuni degli intercetti più importanti della gara per girare il senso dell'azione e dar gas alle bramate transizioni offensive. Per esempi illustrati, basta riavvolgere il nastro dell'1-0.

 

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