LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - E' bastato inserire due, tre giovani di passaggio per rimettere in ordine le distanze tra Roma e Verona? E' stata dunque "solo" la linfa vitale sgorgata dalle membra di Zalewski prima, Volpato poi e Bove infine, a riazionare il metabolismo della Roma fino al 2-2? Perché nell'ultimo tratto della partita di domenica ci sono altri inediti in quella che fin lì era stata un'esibizione parossistica della squadra di Mourinho.
#RomaVerona/#PostMatch 2/4
82': l'#ASRoma si è appena rimodellata in un 4-3-1-2/2-1, con le posizioni ibride di #Volpato e #Pellegrini sotto o intorno ad #Abraham. Qui si nota la prima costruzione romanista con 5 giocatori: una situazione che attira le pressioni del Verona. pic.twitter.com/lG19fWBpG3— Mirko Bussi (@MirkoBussi) February 21, 2022
L'orologio segna l'82° minuto, lo svantaggio è stato dimezzato, da poco Bove ha preso il posto di Maitland-Niles e la Roma si è definitivamente ricomposta in un 4-3-1-2, per dare un riferimento approssimativo almeno in "non possesso", considerando che il triangolo offensivo si rovescia a piacimento, con Volpato e Pellegrini che avvolgono Abraham.
Su una punizione nei pressi della linea di fondo romanista, la squadra di Mourinho cestina la strategia preferita fin lì: rivolgersi direttamente ai propri vertici offensivi. Ne segue una costruzione dal basso con 5 giocatori coinvolti di partenza, oltre Rui Patricio, che ha l'effetto di attirare le pressioni sempre disponibili del Verona. Quando da Kumbulla la sfera sta arrivando a Zalewski, improvvisato terzino, si nota il contromovimento del 20enne, strumento particolarmente utile per guadagnare tempo e spazio quando l'aggressività avversaria è ai limiti di legge. E' proprio lui a voltare il pallone verso Veretout che poi potrà trovare la via di fuga dalla pressione del Verona sul lato opposto.
#RomaVerona/#PostMatch 4/4
Da qui la Roma trova una via di fuga sul lato opposto.
I successivi smarcamenti combinati (Bove sotto e Pellegrini in fuorilinea per la profondità) sono suggellati dalla giocata del 2002.
L'azione non verrà finalizzata ma porterà all'angolo del 2-2. pic.twitter.com/VWoJ3FOu2r— Mirko Bussi (@MirkoBussi) February 21, 2022
Qui viene il meglio, con la Roma che può rovesciarsi verticalmente grazie agli smarcamenti combinati di Bove, mezzala di parte che si muove incontro, e Pellegrini, che attacca l'ultima linea avversaria posizionandosi in fuori-linea. La sublime giocata del classe 2002 apre definitivamente i cancelli della profondità alla Roma, svelando la finalità del movimento del numero 7. L'azione non avrà un atto conclusivo, col cross di Pellegrini ribattuto, prima dello spostamento a sinistra dove Zalewski vedrà deviata in angolo la sua iniziativa. Quell'angolo che partorirà il 2-2. C'era altro, però, oltre la spinta metafisica della meglio gioventù romanista.