LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - BayArena, Leverkusen, in scena tutti gli stati animo disponibili in una competizione sportiva: avvelenamento, morte emotiva, resurrezione, fioritura, delirio da imbattibilità, repentino appassimento.
Nell'ordine: la Roma va sotto di due gol, poi sopra di altrettanti colpendo da fermo con De Rossi e Pjanic, quindi scappa aggrappata a Gervinho, infine il vento cambia ancora e viene sbattuta sul pareggio in due degli ultimi 10 minuti.
SZCZESNY 5,5 - Analizzando i 4 gol può cavarsela facilmente: rigore, respinta a porta vuota, tiro nei pressi dell'incrocio e tap-in da due passi. L'ottima uscita su Brandt nella ripresa pulisce le macchie rimediate quando si ritrova a gattoni o in volo senza meta per l'area di rigore.
TOROSIDIS 4,5 - Nel primo tempo andrebbe fermato e sottoposto all'alcol-test: non tanto per il fallo di mano, piuttosto perché più di una volta lui, con la targa da terzino destro, si ritrova a circolare come un'ala sinistra. Si tranquillizza con la rimonta dei compagni ma dalla sua parte si concretizza quella dei tedeschi nel finale.
MANOLAS 6 - Pronto soccorso: prova a tamponare le emorragie della difesa romanista, accendendo la sirena e tagliando il campo in tutte le direzioni.
RUEDIGER 4 - L'elenco degli errori lo tralasciamo per limiti di spazio. Farà da ampio recipiente per le scorie negative della serata: ma perché un calciatore acquistato due mesi fa (19 agosto 2015 l'ufficializzazione) non è tuttora capace di rimanere in linea con il resto dei compagni di difesa? E se non lo è, perché è necessario mostrarlo in maniera così violenta nel contesto più esclusivo d'Europa?
DIGNE 5 - Vittima del pressing tedesco, lascia palla e sufficienza nell'azione del 2-0, nonostante Ruediger, col suo posizionamento, faccia il possibile per cancellare dalla memoria il suo errore.
PJANIC 6,5 - Ha ridotto una punizione al rango dei rigori: traccia il percorso che dovrà seguire il sole per risorgere sulla partita della Roma. Fa miracoli, da fermo: calcia la punizione e l'angolo che portano alla gloria De Rossi, poi lancia Gervinho nei giardini privati della difesa tedesca per il 2-4. Effetti speciali.
DE ROSSI 7 - Dissotterra la Roma dal 2-0 con due colpi deliziosamente sporchi, prima e dopo fa temere che sia stato di nuovo eretto il muro in Germania. Il problema, però, è l'assenza di sorveglianza adeguata, così si può saltare da Est ad Ovest senza temere di essere acciuffati. Il ritorno della DDR.
NAINGGOLAN 6 - L'accalappiatore: di palloni, di avversari (ringraziamento speciale alla clemenza di Kassai...), di campo e di punizioni, come quelle da cui nascono il gol di De Rossi e il capolavoro di Pjanic.
SALAH 5,5 - Si ricorda una discesa in tandem con Torosidis. Qualche ripiegamento non basta a raddrizzare una gara in cui resta disconnesso dal resto della squadra. Gervinhiano. DAL 62' IAGO FALQUE 6,5 - Una puntura nella difesa del Bayer: prima la traversa, di testa, poi il sinistro sopra Leno che sembrava presagire al "vissero tutti felici e contenti".
GERVINHO 6,5 - Un cocktail sbagliato: gli ingredienti, in buona parte, ci sono ma è l'assemblaggio che li ha accatastati uno sull'altro. Nell'azione che si autoproduce nella ripresa fino a colpire Leno col pallone c'è tutto il suo "calcio libero", che si nutre di campo incontaminato, come quando la Roma passa in vantaggio e lui può infierire sulle parti scoperte degli avversari. DAL 86' DZEKO SV - In tempo per assistere all'osceno colpo di scena finale.
FLORENZI 6 - Il servizio in camera d'area di rigore per Gervinho da 70 metri offre un'ulteriore prova del fatto che la magia al Barcellona non è sgorgata dal caso. Inaspettatamente egoista in un contropiede che poteva ferire a morte i tedeschi nella ripresa.
GARCIA 5 - La sua Roma non sa leggere situazioni o scrivere azioni ormai da troppo tempo. Difficile trovare la sua firma, nonostante succeda di tutto in campo. L'impiego di calciatori in apprendistato (Ruediger) è letale se lo svolgersi dei fatti è affidato quasi esclusivamente all'intuito e alle capacità individuali.