Il 2013 era inizato con un poker subìto a Napoli che timbrava definitivamente l'inadeguatezza alla corsa dei grandi, oggi si chiude con un 4-0 imposto al Catania che giustifica, nuovamente, le ambizioni dei giallorossi. Dopo 25', infatti, il viaggio nella capitale dei siciliani ha come residuo motivo quello di una visita guidata nei Musei Vaticani. Merito, innanzitutto, di Garcia che allestisce una squadra d'assalto, quasi preannunciando a De Canio che i punti salvezza andranno cercati altrove.
Quattro attaccanti, un centrocampista come Pjanic e due esterni offensivi, eppure il migliore risulta Benatia che da oggi è il capocannoniere, con Florenzi, della Roma.
DE SANCTIS 6 - Con le urla, tiene il Catania lontano dal recinto. L'unica pecca, oggi, è stata quella di non munirsi di un passatempo.
MAICON 6,5 - Atteggiamento da Re della giungla: quando vuole, gli basta un ruggito per spostare da davanti gli avversari che, al suo cospetto, appaiono in scala 1:10.
BENATIA 8 - Il miglior difensore della Roma lo era da settembre, da oggi ne è anche il miglior marcatore. Sbaraglia attaccanti e difensori del Catania. Terminator.
CASTAN 7,5 - Al fianco di un Benatia il rischio di fare la comparsa è alto ma il brasiliano, invece, riesce comunque da protagonista.
DODO' 6 - Diventato titolare per necessità, il 21enne sta lentamente togliendo i tacchetti da latte.
BRADLEY 6 - Unico scoglio piazzato da Garcia nel mare d'attacco romanista. Mutuo soccorso per i tenori offensivi.
PJANIC 6,5 - Lascia la scena a Totti, portando le sue idee nella fase iniziale dell'azione. In quella zona, la leziosità ha tassi altissimi ma il suo apporto è comunque tangibile. DAL 81' FLORENZI SV - Dopo Milano, rimane nuovamente attaccato al caricabatterie. Un tiro alto in una decina di minuti. Ma il compito era solo quello di chiudere i tre punti nel baule.
LJAJIC 7 - I duetti con Totti sono una certificazione delle sue capacità: il numero 10, infatti, non sceglie casualmente i suoi accompagnatori. E' il serbo, poi, a compiere l'impesa di giornata: far segnare Gervinho.
TOTTI 7,5 - Si traveste da Babbo Natale e dispensa doni e sorrisi nei fortunati che lo circondano con la stessa maglia. Saggi di tecnica rinforzati da un dato: con la sola presenza tra i convocati la Roma è tornata a segnare due gol in una partita, rientrando tra i titolari il bottino è salito a quattro. DAL 87' F. RICCI SV - Prendere il posto di Totti è qualcosa da appuntare in rosso sul diario personale.
GERVINHO 6 - I suoi piedi spigolosi fanno fatica ad adattarsi negli spazi stretti. Un paio di volte, c'è il teorema Garcia a confortarlo, visto che fallisce occasioni autoprodotte o quasi. Il palo a porta vuota mette in imbarazzo pure il tecnico mentore ma la generosità di Ljajic e un rimbalzo gli puliscono la coscienza.
DESTRO 7,5 - Alla testa dell'artigliera pesante fa da sponda con successo per Benatia, meno per Gervinho. Lo paragonavano a Bud Spencer e lui sta mantenendo il parallelo: da quando è tornato manda al tappeto qualsiasi portiere gli capiti davanti. DAL 58' TADDEI 6,5 - L'elogio alla professionalità spesso nasconde l'impossibilità di trovare pregi. Il brasiliano, invece, lascia in ordine il centrocampo e si dimostra pronto all'uso.
GARCIA 8 - A sconfiggere il Catania sulla carta è lui, che sceglie una Roma d'assalto per togliere alla collezione di occasioni perse un altro capitolo. La sua squadra sbrana quella di De Canio in 25' e regala ai tifosi giallorossi la consapevolezza di non essere un intruso nel salotto delle grandi squadre. Mercì.