Dopo 30, la Roma fa 31 e interrompe la straordinaria marcia di vittorie consecutive. L'accumulo di fatica e le abilità del Torino per la prima volta in stagione tolgono vigore alla squadra di Garcia che, inoltre, trova la strada ostacolata da alcune imprecisioni arbitrali e dalle contemporanee assenze di Gervinho
De Sanctis stacca, per costanza e visibiltià, Pjanic, Strootman, Ljajic e De Rossi che compongono, nell'ordine, la gerarchia dei migliori in campo. Benatia, per la prima volta, manca la sufficienza.
DE SANCTIS 7 - Cerci, El Kaddouri e Meggiorini scoprono perché Biabiany, dopo 10 giornate, era un uomo solo. Per superarlo, serve arrivare al tiro da centimetri.
MAICON 6 - Sembra giochi in surplace ma tanto gli basta, ancora, per farsi dare del "voi" in campo. Non c'è volta che arrivi nei pressi dell'area senza creare pericoli.
BENATIA 5 - Il movimento continuo degli attaccanti del Torino gli produce l'effetto dei moscerini negli occhi. Alla lunga si innervosisce: prima arriva l'ammonizione-squalifica, poi l'errore nel corpo a corpo con Meggiorini che, al di là dell'episodio dubbio, gli prende la posizione su un pallone che rimbalza più volte. DAL 73' MARQUINHO 6 - Porta aggressività e freschezza nel finale. Non lucidità, purtroppo.
BURDISSO 6 - Più composta la reazione alle difficoltà rispetto a Benatia. Ricuce con cura gli strappi provocati da Cerci.
BALZARETTI 6 - I presupposti basterebbero a far venire il mal di stomaco: pubblico fortemente avverso e Cerci in traiettoria. C'è sufficienza e sufficienza: la sua è foderata in titanio, viste le premesse.
BRADLEY 5,5 - Inizia da centrocampista-amico: quello che quando hai necessità è già nelle vicinanze prima di richiederne l'aiuto. Poi comincia a perdere il segnale, sbagliando tempi d'intervento, come nel caso dell'ammonizione o nel pressing fallito su Gazzi che lancia Meggiorini nell'azione del gol.
DE ROSSI 6,5 - Nel diario, Garcia gli ha assegnato la custodia della difesa. S'inserisce più del solito tra Benatia e Burdisso con il contraccolpo di allontanare retroguardia e mediana. Ma quello è un difetto strategico, non da assegnare al centrocampista mitologico: metà difensore, metà centrocampista.
STROOTMAN 6,5 - Con i tentacoli prima avvinghia palloni a metà campo, poi sferra l'attacco inchiodando Padelli. Nella ripresa viene investito dal calo generale.
PJANIC 6,5 - Trasloca dalla parte di Maicon e il brasiliano ne scopre i benefici, sentendosi servito e riverito dalle continue premure tecniche del centrocampista. Prova a fornire i collegamenti neuronali per la reazione tutta emotiva dopo il pareggio di Cerci e con un paio di slalom denuda i limiti dei difensori del Torino. Insieme a quelli della direzione arbitrale...
BORRIELLO 5,5 - Glik ha spalle larghe e volto deforme da metterlo in gabbia. DAL 67' LJAJIC 6,5 - La nuova retrocessione a riserva non lo scalfisce: entra e manda in imbarazzo gli avversari sul piano tecnico.
FLORENZI 6 - Con un tiro al volo dal limite dell'area spaventa Padelli e mette in chiaro, se ancora ce ne fosse bisogno, le sue qualità tecniche. Che unite alla disponibilità energetica che si ritrova ne fanno un giocatore necessario. DALL'88' DODO' SV - Sembra entrare col compito di tirare una punizione. Chi lo vede ogni giorno a Trigoria avrà le risposte opportune alla decisione.
GARCIA 6 - Dimostra di essere seriamente preoccupato dall'avversario: muove le pedine a centrocampo, tenendosi Ljajic come soluzione di scorta. La Roma non è costante nella prestazione ma può riempire un block notes con le scusanti del caso. Comunque, la squadra chiude con gli occhi rossi alla ricerca dell'1-2: il terreno più fertile per far germogliare nuovi record e vittorie.
Adriano Serafini