Nell'Olimpico, la Roma raccoglie il secondo indizio stagionale: come a Livorno, infatti, il primo tempo serve da giro di prova per poi accelerare nella ripresa quando in rapida successione, come una settimana fa, i giallorossi mandano al tappeto gli avversari.
Altre similitudini: porta inavvicinabile per gli uomini di Mandorlini, Maicon si intesta la fascia destra, De Rossi è il capo della sicurezza, Totti è ancora più Totti.
DE SANCTIS 6 - Gioca con l'invidia di Stekelenburg, rimanendo ancora ingiudicabile dopo 180' grazie al lavoro dei compagni. Tant'è che nel secondo chiama un preparatore a fargli compagnia dietro la porta.
MAICON 7,5 - I compagni gli passerebbero il pallone anche quando stanno scendendo le scalette per gli spogliatoi e questo ne testimonia la fiducia illimitata. Ogni volta che affonda porta a termine il lavoro creando pericoli e l'unico cross che gli viene intercettato causa il vantaggio della Roma. E lui si toglie la maschera da duro per sfoggiare un sorriso da bambinone.
BENATIA 6,5 - Toni è fatto su misura per lui, così il marocchino se lo tiene sotto braccio fino a riconsegnarlo a Mandorlini con il broncio.
CASTAN 6,5 - Si incastra con Benatia togliendo quasi la visuale del campo a De Sanctis.
BALZARETTI 5,5 - Grazie al Verona, dietro traballa ma non cade. Davanti, invece, è l'anti-Maicon: mentre il brasiliano è un getto continuo di rifornimenti su misura, lui facilita il lavoro dei difensori ospiti e nel finale solo la presenza della pista d'atletica salva gli spettatori di curva e distinti Nord da una pericolosa pallonata.
PJANIC 7 - Primo tempo da corista, ripresa da direttore d'orchestra. Riporta il sole sull'Olimpico con un gol di sconfinata bellezza. DAL 72' BRADLEY SV - Si infila nel coro senza alzare il tono di voce.
DE ROSSI 7 - Si mette sulla soglia della difesa e alza il cartello con il divieto di transito. Pjanic e Strootman possono dedicarsi agli inserimenti a cuor leggero. Lì dietro, tanto, c'è De Rossi.
STROOTMAN 6,5 - Faccia e movenze bastano per dargli credito. Centrocampista box-to-box: lo trovi pronto a finalizzare l'azione e un attimo dopo a salvare un pallone sulla linea. DALL'87' TADDEI SV - Con il passaggio tra gli attaccanti di Florenzi, restano lui e Bradley (e Marquinho, che ora c'è, domani chissà...) come unici ricambi per il centrocampo.
FLORENZI 5,5 - Anche alla duttilità, c'è un limite: da attaccante esterno si organizza, da centravanti però dovrà andare a ripetizioni. DAL 52' LJAJIC 7 - Sazia le aspettative che lo sommergono all'entrata in campo. Deve aver studiato la parte a perfezione e, come Lamela, dopo pochi minuti sta già festeggiando dopo un gol che ne marca le differenze col predecessore.
TOTTI 7 - Padrone della scena: fa l'appello dei compagni con gli assist. Una volta Florenzi, poi Gervinho, quindi Strootman e Maicon, infine Ljajic. Ah, raggiunge Piola nella classifica delle presenze in Serie A. Dalla prossima, si dedicherà all'altra graduatoria...
GERVINHO 6 - Sembra essersi perso nell'Olimpico nel primo tempo: nessuno lo serve ma neanche lui fa nulla per lamentarsi. Poi negli spogliatoi si presenta ai compagni ed entra in scena con le sue qualità da velocista. Per la mira, però, Garcia dovrà sommergerlo di compiti a casa.
GARCIA 7 - I primi exit-poll gli danno fiducia: 6 punti, 5 gol fatti e 0 incassati. Puntuale l'ingresso di Ljajic che, di fatto, cambia trama all'incontro. E, l'aveva confessato, usa il diesel come carburante: nella ripresa, infatti, la squadra ha un altro passo.
Adriano Serafini