ROMA-PESCARA: le pagelle

21/04/2013 alle 18:00.

Vanitosa senza averne motivi apparenti, la Roma si ferma davanti al Pescara, ultimo e con un solo punto conquistato nel girone di ritorno. La squadra di Bucchi, giunta all'Olimpico solo per obblighi federali, non aveva altro che la voglia di sfuggire alla retrocessione di squadra, guadagnandosi l'attenzione di altre società.

STEKELENBURG 5 - Comincia riparando la porta da solo, neanche un quarto d'ora e Caprari gli rovina il lavoro, su respinta offerta proprio dall'olandese. Nel finale Di Francesco jr lo aiuta a non peggiorare la situazione, con un pallonetto sgonfio che ne salva l'uscita incomprensibile.

PIRIS 5 - Alle sue spalle gli avversari passano, quando poi tocca a lui spingersi in avanti non riceve lo stesso trattamento. Il caos vanesio dell'Olimpico lo elegge addirittura battitore di un angolo. Che dopo pochi istanti, diventa rimessa dal fondo.  DAL 83' LOPEZ SV - Entra per riempire l'ultimo spiraglio rimasto vuoto in area di rigore. Il tiro offertogli da spiega molto della fiducia nelle qualità dell'uruguaiano. 

MARQUINHOS 5.5 - Il calcio ha sobborghi maleodoranti frequentati da attaccanti dai gomiti spigolosi e la barba incolta come Sforzini. Una lezione da tenere a mente.  

5 - Lo specchio di quello che avviene intorno: acconciatura curata nel dettaglio, una prestazione tracotante come quando pensa di appoggiare di petto dentro l'area e solo le carenze degli avversari gli consentono di passarla liscia.

5 - Se sulla corsia naturale non è propriamente un cigno, il trasloco a sinistra ne arrugginisce le movenze oltremisura. 

4.5 - Per esaminare al meglio una partita, si divide il foglio per segnalare le azioni positive da una parte e quelle negative dall'altra. Il bosniaco consegna in bianco. DAL 72' BRADLEY SV - Prova a sveltire le azioni, pulendo il pallone dal grasso accumulato con giocate essenziali. Tentativo vano. 

5 - Tra i pochi impermeabili all'atmosfera da esibizione pubblica. Permette a di illudere i presenti che la trama sarebbe cambiata, ma per due volte ha l'opportunità di sbloccarsi e prima sbaglia la scelta, cercando , poi Pelizzoli fa il proprio dovere. 

5 - Nei sei romanisti dal centrocampo in su, è l'unico ad avere caratteristiche di movimento. Questo non lo esime dalla sostituzione, dopo un tempo comunque insufficiente, con l'aggravante di un altro gol sbagliato. DAL 46' 5.5 - Uno dei primi palloni che tocca serve a dimezzare l'umiliazione. Resterà l'unico squillo di un pomeriggio sulla fascia sinistra. 

LAMELA 5 - Ritorna più vicino all'assistente di linea che ai compagni e così le sue giocate diventano monotone, tanto che anche un Modesto può arginarle.

OSVALDO 5 - C'è, vorrebbe farsi sentire o almeno questa è la sensazione per un tempo. Quando recupera anche due palloni, segna ma in fuorigioco. Poi si siede anche lui.  

TOTTI 5 - Lascia il salvo, nonostante fosse l'ultima squadra di Serie A a cui mostrare la propria esultanza dal vivo. Errori a ripetizione: passaggi, tiri, dribbling, persino i calci d'angolo. 

ANDREAZZOLI 4.5 - Trascorre metà settimana ad ammonire giocatori e contorno su quello che poi accadrà. E questo non può finire esclusivamente sul conto dell'allenatore. La gestione della gara, sì. Affolla l'area con tutti gli attaccanti in dote, che si convertono automaticamente in difensori biancocelesti, lasciando calci d'angolo e tiri dalla distanza come uniche possibilità.

 

Adriano Serafini