La Lazio di Petkovic

08/11/2012 alle 13:05.

LAROMA24.IT – Dopo 12 giornate di campionato arriva la Domenica del derby. Un pomeriggio particolare per la Roma? No, più di un pomeriggio. “Perché il derby a Roma inizia molte giornate prima”, dice Burdisso nel postpartita di Roma-Palermo. E ha ragione. Soprattutto perché una vittoria significherebbe scavalcare in classifica l'avversario per eccellenza, senza contare la gioia della vittoria sul campo. 138 gare di campionato, 300 gol, migliaia di minuti di emozioni e passione. La Roma è ancora avanti 48 a 36, nonostante la pessima annata 2011-2012, stagione in cui la riva giallorossa del Tevere ha portato a casa due sconfitte su due.

Il derby è passione, una passione che si gioca prima di tutto in curva. Nella Nord, cuore del tifo laziale e nella Sud anima giallorossa. Loro, i tifosi, quelli veraci, proveranno ancora a colorare gli spalti, nonostante il calcio non sia più quello di una volta. Nei giorni scorsi la Lazio ha comunicato tramite il proprio sito ufficiale che sono stati venduti 26.000 tagliandi per la stracittadina, ai quali si devono aggiungere i 17.000 abbonati del club biancoceleste per un totale di circa 43.000 spettatori. Si arriverà certamente sui 50.000 presenti nei prossimi giorni, ma c'è chi parla di numeri ridicoli, numeri che devono destare sospetto.

ARRIVANDO AL DERBY – L'avvicinamento al derby è dei più strani per la Lazio del bosniaco dalle mille risorse. Dopo un inizio di campionato scoppiettante (3 centri consecutivi, di cui 2 fuori casa) e un proseguimento tra alti e bassi che conta anche diversi 3-0, inizia a farsi sentire il calo fisico e mentale con una serie di pareggi e due sconfitte. L'ultima e la peggiore è quella al Cibali di Catania, dove la squadra di Maran ha umiliato i biancocelesti per 4-0. Questa discesa ha messo varie distanze tra il duo -Inter e la squadra romana, che si trova a fare i conti con i cugini nel 139° derby dopo essere stata scavalcata dal club nerazzurro e dalla di Montella. Un avvicinamento insolito al derby dunque, nonostante la Lazio resti 2 punti sopra la Roma di Zeman in classifica.

LOTITODerby segnato dalle stilettate di Lotito, il quale si è sbizzarrito nei giorni d'avvicinamento all'evento con dichiarazioni al limite tra il serio e il faceto: «Io ci metto la faccia, nella Roma non si capisce chi sia l'interlocutore», ha detto il presidente laziale, sulla falsa riga di Cellino dopo la polemica della partita Cagliari-Roma cancellata con assegnazione del punteggio a tavolino alla squadra capitolina. Il sardonico presidente non ha dunque risparmiato giudizi sul mercato della società giallorossa: «Una squadra che ha dietro un gruppo importante dovrebbe avere una forza economica e di risultati maggiore». Non c'è dubbio che anche Lotito, ormai all'8° anno di presidenza, sia entrato appieno nel clima della sfida all'ombra del Colosseo.

A BORDO CAMPO - Vladimir Petković, bosniaco dagli occhi di ghiaccio, è un uomo dalle molte lingue e dalle molte identità. Con il suo insolito accento e sguardo magnetico sta guidando la Lazio tra alti e bassi verso il derby. Centrocampista tecnico, ha dedicato la propria carriera calcistica a squadre bosniache e svizzere, sia da giocatore che da allenatore, e dopo 15 anni fa il salto di qualità e arriva nella nostra massima serie alla guida della S.S. Lazio. Amante della tecnologia e del gioco offensivo, sa essere duttile e sperimenta varianti tattiche senza pregiudizi. Vuole vincere tutto e l'ha dichiarato. Per lui i punti del derby sono punti d'oro, ma non sembra avere nessuna intenzione di trascurare l'Europa.

IN CAMPO – Saranno della partita Klose, nuovamente disponibile dopo il turno di scontato contro il Catania, e Hernanes, sorvegliato speciale in virtù delle 3 reti in 5 derby con le quali ha insaccato la Roma negli ultimi tempi. Attenzione anche a Rocchi, altro marcatore d'eccellenza nella sfida tra le romane. Petkovic non ha fatto mistero che sfrutterà appieno il turn over, necessario per affrontare l'impegno settimanale di Europa League e arrivare alle 15 di Domenica con i giocatori necessari per schierare il suo 4-1-4-1. Queste le probabili linee in campo: Konko, Biava, Dias, Lulic in difesa, Candreva, Gonzalez, Hernanes, Mauri per il centrocampo con Ledesma davanti alla difesa, Klose come terminale d'attacco e Marchetti tra i pali.

Stefano Di Pino