IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Tutta la vita. Un claim che ha tirato fuori Gasperini per la questione Ferguson ma che può valere soprattutto per questa partita. Dentro c’è tutto. Amici, nemici, incroci, ritorni, specchi, ex, doppi ex, tripli ex, permaflex, riflessi Yin e Yang, intrecci, DNA, DDR, SUD, ASR, GASP, gulp! Eppure, Roma-Genoa ore 20.45: contano solo i 3 punti.
Personalmente mi interessa solo questo: vincere. Soprattutto dopo le ultime sconfitte, soprattutto per chiudere bene l’anno, soprattutto per ricordarci che la classifica non in fondo, ma in alto è bella, soprattutto per la lotta Champions, soprattutto per andare a +9, soprattutto perché è così sempre. De Rossi? Viene dopo. Anzi, per me, non viene per niente.
A me non interessa il suo ritorno. A certi ritorni non credo proprio. E poi una cosa, anzi la cosa: onorare i “significati” e il carico simbolico di romanismo che si porta dietro Daniele De Rossi significa soltanto tifare la Roma. Così si onora anche quello che per me non è un ritorno. De Rossi continua a essere quello che non può non essere: della Roma. Visto da qui a Genova mi sembra più biondo, più in preda al suo shining, più romanista: sarà che in quel contesto tutto così profondamente e visceralmente rossoblù, in quel telaio di appartenenza che è la genovesità, essere così della Roma spicca di più. Si staglia su quel mare, il mare di Roma.
Io non dirò mai forza Genoa, né ho mai detto forza Boca, ma se fa bene in questo campionato - non oggi, ca va sans dire - io sarò contento non per De Rossi, ma per la Roma perché quello anche oggi, soprattutto oggi, soprattutto da lontano, quello rappresenta. È tipo un nostro testimonial. Un ambasciatore. Tutto quello che volete, ma sicuramente non un vecchio amore.
Daniele De Rossi ha detto che oggi sarà come rivedere per strada un vecchio amore o il primo amore o l’amore di una vita. Errore. Errore da cerchietto - evidentemente - sia rosso, sia blu, visto che l’ultima dichiarazione sbagliata di De Rossi sulla Roma risale a quando non parlava.
Gli amori finiti non sono più tali, e a noi che campiamo di ribellione e romanticismo non ci interessano in assoluto, tantomeno di fronte alla Roma (che è il nostro grande amore). Quella di De Rossi con la Roma è una storia ancora viva, che anzi mai come oggi nel rivedersi, avrà palpiti, emozioni, nodi alla gola. L’amore (non il grande amore, né il primo amore, né il più grande amore), ma l’amore, può perdersi di vista, ma non si perde. Basta specchiarsi per riconoscersi. Basterebbe uno sguardo: “Se vuoi vedere chi ti vuole bene veramente entra in campo e guarda a destra”. Daniele De Rossi appartiene alla Roma, oggi non torna a casa. Daniele De Rossi è della Roma: non c’è nessun ritorno se non sei mai andato via.




