Per Daniele De Rossi è un esordio e si consuma sul territorio di José Mourinho, che ha portato la Roma a giocare due finali europee di fila. Una Roma che è in fase di ristrutturazione, senza ancora un ds, con Lina Souloukou come donna-dirigente sola al comando, via Tiago Pinto, via il capo della comunicazione Pietrafesa, e a breve sono in arrivo altri annunci, sempre in uscita. De Rossi non si fa distrarre da tutto questo, si gode la “prima”, guarda il percorso e soprattutto il traguardo, la terza finale consecutiva. (...) La mente viaggia in giro per l'Europa, tanti gli appuntamenti goduti da calciatore in campo europeo. "Ricordo pure tante sconfitte, qualche 7-1, da cui siamo sempre ripartiti. Se devo sceglierne una serata magica, è Roma-Barcellona, una notte indimenticabile. Siamo giudicati e le gare le devi vincere, il risultato è importante sempre. Non esistono risultatisti o giochisti, non c’è allenatore che non pensi alla vittoria". De Rossi va orgoglioso della sua Roma, che ha un'impronta diversa da quella di Mou."Con José ha ottenuto ottimi risultati, soprattutto in Europa, dobbiamo prendere esempio dal percorso europeo fatto in questi anni". Troppi cambi, stando a quanto riferisce il tecnico, non ne vedremo: in porta gioca Svilar, Spinazzola dovrebbe dare fiato ad Angelino, Celik insidia Karsdorp. A centrocampo Bove sfida Cristante, presente in gruppo ma un po’ acciaccato. Davanti, il tridente con Dybala,Lukaku ed ElSha. Torna Llorente tra i centrali difensivi. (...)
(Il Messaggero)