Per intraprendere un bel cammino serve un ottimo maestro. Non hanno quindi di che preoccuparsi i giovanissimi portieri dell'Academy Casalotti, visto che ad insegnare loro i rudimenti di un ruolo così delicato è Giovanni Cervone, ex portiere della Roma. "Ho scoperto che mi piace lavorare con i bambini, non pensavo di avere pazienza e invece mi trovo benissimo".
Sotto la sua ala ci sono i nati dal 2012 al 2016: "Non si può pensare che tutti abbiano le stesse attitudini, ti capita di avere quello più timido che va spronato in un certo modo e quello più furbetto che invece va trattato in maniera diversa. La soddisfazione più grande è vedere i loro miglioramenti continui, sono ricettivi come spugne".
"Ai miei tempi ero un po' solo, quasi staccato dal resto della squadra - le parole di Cervone -. Adesso un portiere gioca con le squadra, deve partecipare al gioco anche con i piedi. Gli errori? Sbagliano i professionisti, i ragazzi non si devono abbattere se hanno un'incertezza, è parte inevitabile del percorso di crescita. Il nostro obiettivo deve essere il miglioramento tecnico e umano, non la vittoria di coppe finte in metallo".
(Il Messaggero)