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[...] Puoi essere un allenatore idolatrato, se però perdi tre partite di fila, gli stessi che ti esaltavano cominceranno a chiedere la tua testa. Poi ti rimpiangeranno, ma sul momento la tua cacciata viene vissuta come un atto necessario, purificatorio. [...]
Mourinho è un allenatore a fine carriera, reduce da altri esoneri e sorpassato persino nella comunicazione [...]. Non ha più molto da dire, Mou. Una cosa gli resta, una sola, che però vale più di tutte le altre: il carisma. Quell’aura magica che incute soggezione e trasmette sicurezza, senso di inesorabilità. È di quell’aura che i tifosi della Roma si sentono orfani. Ed è a quell’aura che stanno rendendo doverosamente omaggio.
(Corsera - Il caffè di Gramellini)