LA REPUBBLICA - Massimiliano Irrati, arbitro e Var, ha rilasciato un'intervista al quotidiano in edicola oggi spiegando la scelta di rinunciare al campo per sedersi davanti al monitor e, tra i temi trattati, ha menzionato anche l'ex capitano della Roma Daniele De Rossi. Uno stralcio delle sue dichiarazioni:
È favorevole a trasmettere l’audio del Var in tv?
«Spero non si prenda sempre solo l’audio della cosa che crea discussione. Avete sentito l’audio famoso di Juve-Bologna? Ecco, quel giorno ne abbiamo fatti sentire tre e si è parlato solo di quello. Ma forse se fa notizia solo l’errore, vuol dire che la normalità è che facciamo le cose bene sempre. Poi, se tu scrivessi bene 99 articoli e ti pubblicassero solo uno in cui hai fatto un errore, come ti sentiresti? Un Var non ha tanto tempo: se un arbitro ha un secondo, noi ne abbiamo dieci».
Il rapporto con gli allenatori?
«A me interessa molto il loro punto di vista. A volte un movimento di un braccio a noi sembra naturale, loro ti spiegano: “Guarda che non lo è assolutamente”. Se su venti allenatori tutti ti dicono che un fallo non è rigore, vuol dire che non lo è. Noi valutiamo il fallo con il regolamento, ma ti devi adeguare».
Un calciatore più preparato degli altri?
«Daniele De Rossi sarebbe stato un grande arbitro: conosceva il regolamento alla perfezione, ti metteva quasi in difficoltà».
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