Stadio, nuove strade per l'impianto. Prevista preferenziale per l'ospedale Pertini

22/02/2023 alle 08:24.
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IL TEMPO (F. MARIANI) - Mobilità, parcheggi, accesso all'Ospedale Pertini ed espropri sono solo alcuni dei temi affrontati dalle commissioni capitoline Sport e Urbanistica riunite in video conferenza con i tecnici dell'As Roma per discutere del progetto del nuovo stadio giallorosso a Pietralata. Il prossimo grande passo verso la realizzazione dell'impianto è, infatti l'approvazione, in Aula Giulio Cesare, della delibera sull'interesse pubblico. Appuntamento a cui si deve arrivare con le idee chiare e soluzioni per le «numerosissime criticità», come ha spiegato Gianni Gianfrancesco (direttore del dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica), ricordando, allo stesso tempo, che «non vi sono elementi che rendono impossibile il progetto, così come accertato in Conferenza dei servizi». Tra i «temi caldi» di cui si è discusso ieri negli uffici capitolini, quello della mobilità. «Nella nostra memoria avevamo dato una soluzione al problema parcheggi perché nel progetto sono pochi», ha detto il presidente del IV Municipio, Massimiliano Umberti, intervenendo alla riunione. «Per noi la viabilità attuale non è sufficiente per realizzare lo stadio e va creato un sistema viario ulteriore», ha aggiunto. «Sulla mobilità il prossimo step saranno micro simulazioni della viabilità di quartiere - ha rassicurato Silvia Prandelli, country manager di "Populous Italia", lo studio di architettura che realizzerà lo stadio». La manager ha affrontato anche il nodo dell'accesso all'ospedale Pertini, spiegando che «nel progetto di fattibilità è previsto che da nord arriverà chi dovrà parcheggiare sul multipiano di Monti Tiburtini, mentre l'ospedale avrà un accesso esclusivo su via dei Monti Tiburtini». Altro «tema caldo» quello degli espropri, su cui è intervenuto il generai counsel dell'As Roma, Lorenzo Vitali: «riguarda particelle fondamentali (per la realizzazione dell'impianto, ndr), ma su questo e altri aspetti forniremo risposte serie e adeguate nei tempi previsti». Anche perché, come ricordato nel corso dei lavori, l'area interessata dall'intervento riguarda l'ex Sdo, ovvero quel progetto urbanistico di riorganizzazione e ricollocazione delle infrastrutture direzionali al di fuori dal centro storico mediante la costruzione di un centro direzionale che avrebbe dovuto realizzarsi negli anni sessanta. Il comune, quindi, ha la proprietà dell'area e attraverso il progetto dello stadio avvierebbe quella rigenerazione urbana che è rimasta incompiuta. Come ha confermato anche l'architetto De Paolis del Co-mune: «La proposta non aggiunge nuova volumetria al progetto "Sdo" e non consuma nuovo suolo pubblico. Si tratta di un'operazione di rigenerazione in uno spazio irrisolto e fungerà da cerniera dei quartieri». I prossimi passi che dovrà affrontare il progetto dello stadio della As Roma li ha ricordati l'assessore all'Urbanistica, Maurizio Veloccia: solo con l' ok dell'Assemblea Capitolina alla pubblica utilità si potrà entrare in una fase più operativa, con l'apertura di una conferenza dei servizi decisoria e la valutazione di impatto ambientale (Via) che sarà gestita dalla Regione. Intanto, per oggi, sono previsti una nuova riunione di commissioni congiunte e un sopralluogo sull'area del cantiere e una visita in alcune aree oggi interdette.