LEGGO (F. BALZANI) - Cinquant'anni di storia della curva, ma soprattutto i delicati equilibri di un mondo ultras che potrebbe deflagrare. Lo striscione dei Fedayn rubato due settimane fa in un agguato a Roma e bruciato dagli hoolingans serbi dello Stella Rossa in curva a Belgrado sabato scorso ha innescato un effetto a catena e un clima di tensione. Ieri all'Olimpico il settore storicamente occupato dal gruppo fondato nel 1972 da Roberto Rulli è rimasto vuoto fino a 10' dall'inizio della gara col Verona. In quel momento i Fedayn sono entrati con un'ovazione di tutta la curva e l'intonazione dello storico coro. Ovviamente senza le famose pezze in un giorno che comunque rimane di "lutto". Tutti i gruppi hanno osservato un religioso silenzio, tranne la parte in basso che però non è stata seguita dal resto del settore. Nella ripresa la curva ha deciso con chi stare: cori dei Fedayn cantati a squarciagola e soprattutto contro Napoli e la Polizia. Il rischio grosso ora è di possibili vendette. L'appuntamento da cerchiare in rosso come allerta massima è quello del 10 marzo. Quel giorno in Eurolega di basket, si affronteranno Panathinaikos e Stella Rossa: i primi sono gemellati da anni coi romani, la paura di un regolamento di conti ad Atene è enorme visto che nell'occasione potrebbero essere coinvolti anche i croati della Dinamo Zagabria. "Gli amici sbagliati", secondo i serbi. Così come è alto il rischio di nuovi scontri contro gli ultras napoletani gemellati con quelli dello Stella Rossa. La lente d'ingrandimento si sta spostando anche sulle località estive: da Ibiza a Mykonos infatti si temono incontri pericolosi tra romani e napoletani.