Guerriglia sull'A1: manica larga del giudice, sono già liberi tre ultrà

11/01/2023 alle 08:26.
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Se per Martino Di Tosto, il tifoso ferito negli scontri di domenica sull'A1 arrestato in ospedale per rissa aggravata, il giudice di Arezzo ha disposto l'obbligo di dimora e di firma dopo la convalida in direttissima, a "salvare" i due ultrà giallorossi, arrestati in flagranza differita lunedì a Roma, è una sentenza della Cassazione del 2015 che si riferiva a un tifoso biancoceleste. Un cavillo che ha convinto il giudice della Capitale a non convalidare l'arresto di Filippo Lombardi, ultrà romanista condannato a tre anni per i disordini e ancora sottoposto a Daspo, ed Emiliano Bigi, che era stato colpito da Daspo nel 2008. Oggi, invece, si terrà a la convalida dell'arresto di un quarto tifoso, partenopeo.

Sarà la procura di Arezzo, che indaga anche per attentato alla sicurezza dei trasporti e interruzione di pubblico servizio, a verificare la posizione dei quattro e di altri tifosi che potrebbero essere identificati dalle Digos di Roma e nelle prossime ore. Il trentanovenne Emiliano Bigi e il venticinquenne Filippo Lombardi sono accusati di rissa, detenzione e lancio di oggetti contundenti «in concorso» e, perché, «previo accordo tra loro, senza giustificato motivo, portavano fuori dalle loro abitazioni oggetti atti ad offendere ed in particolare fumogeni, petardi bottiglie, razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, bastoni e mazze che lanciavano e utilizzavano in modo da creare pericolo alle persone». Lombardi risponde anche della violazione del daspo. L'ultrà era stato riconosciuto dagli stessi agenti della Digos che seguivano i romanisti in trasferta: «Brandendo un'asta in prossimità del guardrail colpiva ripetutamente un tifoso napoletano e veniva poi inviato ad allontanarsi dai suoi sodali che lo chiamavano per nome: Filippo, Filippo».

Bigi è stato riconosciuto visionando le immagini di guerriglia urbana andate in scena domenica e comparandole con quelle di archivio della polizia. Oltre ai telefoni, gli agenti gli hanno sequestrato un coltello a serramanico da 20 centimetri, che il tifoso aveva con sé al momento dell'arresto. «Quel coltello mi serve per il mio lavoro», ha detto in udienza durante una dichiarazione spontanea.

È stato invece convalidato l'arresto e disposto l'obbligo di dimora e di firma per Martino Di Tosto, fermato all'ospedale di Arezzo domenica dopo gli scontri. L'ultrà di "Offensiva", gruppo di destra della tifoseria giallorossa, si era presentato in pronto soccorso per farsi medicare una ferita alla coscia, provocata probabilmente da un collo di bottiglia. 

Oggi intanto è prevista la riunione settimanale dell'Osservatorio per le manifestazioni sportive del Viminale, dove potrebbero essere decise misure più restrittive anche in vista della partita - di venerdì. Dopo sarà il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a incontrare i vertici Federcalcio. «Ci saranno decine di daspo», ha sottolineato il ministro.

(Il Messaggero)