Sull’altro lato della medaglia delle plusvalenze ci sono conti che non tornano e che hanno portato la procura federale a deferire cinque squadre di serie A, due di B (peraltro Parma e Pisa sono quelle che rischiano di più in base ai capi di accusa formulati) e altri quattro club. La procura federale non s’è lasciata convincere dalla presunta impossibilità di stabilire un valore oggettivo di un calciatore e ha predisposto una sorta di modello fatto da età, ruolo, carriera sportiva, storia dei trasferimenti, contratti di lavoro. E che è arrivata a confrontare le cifre iscritte nei bilanci e quelle «rettificate» declinando quei parametri. Fino a tirar giù circostanze in cui fra le due cifre c’è una distanza che diventa abisso, 70 volte, 40, 20 volte di più. Nella lista degli affari messi a fuoco ci sono diversi ragazzi ipervalutati dal meccanismo della plusvalenza facile per raddrizzare i conti. Ragazzi che sono diventati protagonisti loro malgrado di uno strano film. Prendete Giulio Parodi, barese, arrivato prestissimo a Torino sponda Juve. A 18 anni è in panchina con la prima squadra che vince la Supercoppa con il 2-0 sulla Lazio. Poi un bel po’ di anni in bilico, fra un pugno di presenze nella Juve Under 23 e tanti infortuni. Fino a che nel mercato di gennaio 2021, la Juve lo cede al Pro Vercelli per 1,320 milioni di euro.
(gasport)