LEGGO (F. BALZANI) - Di corto non c'è solo il muso ma pure le ambizioni. I segnali erano arrivati forti in Conference e ieri la Roma contro l'Udinese ha ringraziato ancora la Dea Bendata che ha guardato in faccia Mourinho al 94' di una partita giocata in modo irritante dai giallorossi.
Mai veramente in gara e in costante balia dell'avversario per un'ora buona. Poche idee, e pure confuse quelle di Zaniolo e compagni che ha creato una sola palla gol degna di essere chiamata tale fino appunto al 94' quando l'arbitro ha concesso un rigore per un fallo di mano non chiarissimo di Zeegelaar su tentativo di Shomurodov. Dal dischetto è andato Pellegrini che ha pareggiato il gol iniziale di Molina e dato un senso ai miracoli di Rui Patricio. Il portiere ha evitato almeno tre volte il 2-0 di un Udinese decisamente più in palla.
Mourinho ha cambiato assetto e uomini nella ripresa tentando il solito all'arrembaggio. Che è riuscito anche stavolta regalando un punto che permette alla Roma di restare agganciata al quinto posto (in attesa della Lazio stasera) e all'Atalanta ma che vede allontanarsi il quarto posto a una settimana dal derby. In mezzo c'è pure il Vitesse e la necessità del turn over. Discutibili però le scelte di mettere in campo Zaniolo e Pellegrini, sotto diffida e con l'ansia di saltare la sfida con la Lazio.
Ma è l'atteggiamento generale della Roma a far infuriare i tifosi. Nei primi 20 minuti l'Udinese ha avuto almeno tre occasioni per segnare. «Siamo entrati davvero nel gioco quando sono arrivati i cambi con energie fresche, eravamo stanchi dopo l'impegno di giovedì - si giustifica Mou-. E' stata una partita tra una squadra al massimo delle sue potenzialità e l'altra. Sono 8 gare di fila senza sconfitte. Potevano essere 5 vittorie e 3 pareggi ma va bene anche 4 e 4. Zaniolo? Forse ha giocato condizionato perché con Di Bello aveva preso 2 gialli, ma non mi è dispiaciuto».