IL TEMPO (E. ZOTTI) - Questa volta l'ha seguita a distanza. Ieri José Mourinho, che ha scontato il primo dei due turni di squalifica, ha disertato il box privato sulla tribuna del Picco messo a disposizione dallo Spezia. Lo Special One ha deciso di assistere alla sfida contro l'amico Thiago Motta dal pullman della Roma insieme agli assistenti Rapetti e Nuno Santos, anche loro squalificati, documentando tutto con lo smartphone. Strumento fondamentale anche per inviare le proprie indicazioni alla panchina giallorossa tramite WhatsApp: più volte il vice Foti ha guardato il cellulare per comunicare alla squadra le richieste dell'allenatore, mentre il match analyst Salzarulo - inserito in distinta come allenatore al posto di Mou - è rimasto costantemente collegato con il portoghese tramite tablet. A fine partita Mourinho ha espresso la sua gioia pubblicando su Instagram le immagini della sua domenica atipica: «La prigione aveva un IPad Tv», ha ironizzato. Gioia anche per Tiago Pinto, che al fischio finale si è precipitato nel parcheggio dello stadio per festeggiare con Mou. Una vittoria arrivata grazie al rigore conquistato in pieno recupero da Zaniolo. Il numero 22 - che per scelta tecnica aveva iniziato il match in panchina - a fine gara ha pubblicato un selfie dove appare con un occhio nero e un taglio sul naso.
A trasformare il penalty è stato Abraham, arrivato a 19 gol stagionali: «La porta sembrava stregata, anche io ad un passo dalla linea non ero riuscito a segnare ma ciò che conta è averlo fatto alla fine». Tre punti preziosi arrivati dopo una gara di sofferenza, come sottolinea Cristante: «Ci manca l'ultimo step per trovare continuità. Partite come questa devono darci consapevolezza per giocarci il quarto posto».